RSU, RLS e TAS FORMAZIONE martedì 26.3.2024

Alle RSU, RLS e TAS COBAS

Questa Associazione Sindacale organizza, ai sensi della normativa vigente, un

Convegno di formazione RSU, RLS e TAS COBAS
martedì 26 marzo 2024 ore 9.00-14.00
attraverso piattaforma telematica per coloro che partecipano da fuori la provincia di Catania
il link di collegamento DEVE ESSERE RICHIESTO a cobas.pa@libero.it

sui seguenti argomenti:

– NUOVO CCNL sottoscritto il 18.1.2024

– LA CONTRATTAZIONE D’ISTITUTO

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CCNL Scuola 2024. 3 – ALTRI LIMITI ALLE RELAZIONI SINDACALI D’ISTITUTO

Il nuovo CCNL 2024 conferma i limiti già imposti alla contrattazione d’istituto dai precedenti contratti. Infatti l’art. 30 conferma le cosiddette iniziative unilaterali, che permettono ai dirigenti scolastici di adottare alcune misure perfino senza arrivare a un accordo con le RSU:

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NUOVO CCNL SCUOLA: prime valutazioni

DIRITTO ALL’INFORMAZIONE. ACCOLTO RICORSO COBAS

ACCOLTO IL RICORSO DEL SINDACATO COBAS SCUOLA
contro l’Ambito Territoriale di Cosenza

La Commissione per l’accesso agli atti amministrativi c/o la Presidenza del Consiglio dei Ministri in Roma, ha accolto il nostro ricorso nei confronti dell’ATP di Cosenza, presentato dal nostro responsabile provinciale di Cosenza, prof. Leonardo Genovese.

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Compensi PNRR e tutor/orientatore

In questi ultimi giorni di scuola potrebbero prospettarsi convocazioni di RSU e OO.CC. per contrattare e/o deliberare la parte dei compensi relativa a PNRR e “docente tutor”/”docente orientatore”.

Di seguito un testo che, con gli opportuni adattamenti, può essere utile per opporsi a questa ulteriore forzata intromissione nella scuola di logiche imprenditoriali estranee ai compiti che la Costituzione affida alla Scuola pubblica.

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TUTOR E ORIENTATORE: un’altra “riforma” del PNRR – webinar 26.5.2023

In attesa del nuovo CCNL, che – secondo l’Atto di indirizzo del Governo – dovrà “implementare i sistemi di premialità“disciplinare un sistema strutturato di formazione”“valorizzare il personale, […] il merito e la valutazione del personale […] evitando forma di corresponsione generalizzata dei trattamenti accessori”, il PNRR introduce nuove gerarchie e premialità: oltre al docente “incentivato” e “stabilmente incentivato” da realizzarsi nei prossimi anni, sono stati già catapultati dentro le nostre Scuole il DOCENTE TUTOR e il DOCENTE ORIENTATORE. Ne parliamo insieme

venerdì 26 maggio 2023, ore 17.00

all’indirizzo web: https://meet.goto.com/897313581

TUTOR E ORIENTATORE: un’altra “riforma” del PNRR

Partecipa alla mia riunione da computer, tablet o smartphone.
https://meet.goto.com/897313581

Puoi accedere anche tramite telefono.
Codice accesso: 897-313-581
Italy: +39 0 230 57 81 80

Scarica subito l’app e preparati all’inizio della tua prima riunione:
https://meet.goto.com/install

DIFENDIAMO I NOSTRI DIRITTI

FOCUS sulla normativa scolastica

Oltre 30 incontri di formazione GRATUITA di 30 minuti ciascuno

I Cobas Scuola di Grosseto organizzano un ciclo di incontri formativi della durata di 30 minuti ciascuno su alcuni aspetti contrattuali e sindacali che ci riguardano da vicino.

Si tratta di un’ottima occasione per approfondire alcuni aspetti del nostro lavoro e chiarire eventuali dubbi.

Ognuno di noi potrà proporre gli argomenti che desidera vengano trattati (inviando mail a cobas.pa@libero.it) al fine di sostenere e motivare al meglio le nostre azioni quotidiane.

CONVEGNO CESP IN VIDEOCONFERENZA 1° APRILE 2022

LOCANDINA DEL CONVEGNO

MODELLO PER LA RICHIESTA DI ESONERO

MODULO DI ISCRIZIONE ONLINE

PERCHÉ PRESENTARE LISTE COBAS ALLE ELEZIONI RSU

ALCUNE BUONE RAGIONI PER PRESENTARE LISTE COBAS ALLE ELEZIONI DELLE RSU

Da più di vent’anni nelle scuole sono state introdotte le Rappresentanze Sindacali Unitarie-RSU elette da docenti e Ata, titolari delle relazioni sindacali al livello delle singole scuole, così come avviene nel privato a livello aziendale. Esse sono dunque un effetto del processo di trasformazione delle scuole sul modello aziendale che ha preso avvio con l’introduzione dell’autonomia scolastica e della figura della dirigenza scolastica che costituisce la controparte pubblica delle RSU. I Cobas hanno sempre evidenziato i limiti delle Rsu e in generale dell’introduzione della contrattazione decentrata a livello delle istituzioni scolastiche, ma al tempo stesso hanno sempre riconosciuto che fosse importante utilizzare ogni mezzo a disposizione per contrastare la crescita di potere dei dirigenti, la subordinazione di docenti e Ata, l’esautoramento degli organi collegiali di autogoverno della scuola democratica. Le RSU possono rappresentare in questo senso uno strumento che consente di creare aggregazione e conflittualità all’interno di un mondo, quello delle scuole, per certi aspetti diventato irriconoscibile rispetto a quello che era due decenni fa. Presentare liste RSU Cobas è innanzitutto una scelta pratica, legata alla sopravvivenza di in una categoria sempre più sottomessa, disunita e degradata, costretta non di rado a subire comportamenti illegittimi di capi e capetti o l’ingerenza indebita dei genitori-clienti. Le scuole oggi, a più di vent’anni dalle grandi trasformazioni neoliberiste, sono divenute spesso luoghi di lavoro opprimenti, governati dal dirigente e dal cerchio dei suoi collaboratori come se fossero aziende. Si è creata una distanza sempre più marcata tra il dirigente e il suo staff da una parte e il resto delle persone che lavorano a scuola, i primi con compiti organizzativi, i secondi con compiti esecutivi. Anche le scelte didattico-organizzative sono sempre più spesso frutto di decisioni della dirigenza e la funzione degli organi collegiali nel corso degli anni si è ritrovata sempre più svilita, ridotta a momento burocratico di ratifica e legittimazione di decisioni prese e discusse altrove e accettate con rassegnazione o disinteresse. Il modello partecipativo fondato sul funzionamento degli organi collegiali e sulla nomina collegiale di colleghe e colleghi con ruoli organizzativi è ormai un lontano ricordo e non costituisce più un’esperienza di riferimento, vissuta in prima persona, per la maggior parte della categoria. 

Le stesse RSU possono diventare parte di questa nuova divisione del lavoro nelle scuole: esiste il rischio molto concreto che siano cooptate di fatto come parte aggiuntiva dello staff, coinvolte nell’organizzazione del funzionamento delle scuole perdendo la loro funzione democratica e rappresentativa che, in una scuola aziendalizzata, deve essere solo quella di cercare di riaggregare quella maggioranza di insegnanti e Ata che non ha ormai più una propria voce. La prima fondamentale ragione che giustifica la presentazione di LISTE COBAS è proprio questa: occupare posti che potrebbero finire nelle mani sbagliate con conseguenze negative per tutti/e.

Quali spazi di azione offre la prospettiva di divenire RSU?

Di seguito alcuni aspetti specifici di intervento delle RSU che costituiscono al tempo stesso motivazioni pratiche, concrete, che dovrebbero spingerci a presentare le LISTE COBAS nelle scuole.

Informazione. La conoscenza dei dati, di qualsiasi dato che determina le scelte organizzative della scuola, sugli spazi, sugli organici, sulla formazione classi, sull’assegnazione ai plessi e alle classi e in generale ogni dato che riguarda l’organizzazione del lavoro, costituisce informativa dovuta che non può essere rifiutata. Oggi la mancata condivisione di informazioni costituisce il cuore della riorganizzazione verticistico-aziendale delle scuole. Senza adeguate informazioni le possibilità di azione o reazione sono spesso ridotte al lumicino, ci si trova davanti a fatti compiuti cui seguono giustificati quanto inutili sfoghi lamentosi. Potere avere accesso alle informazioni e farne partecipi i colleghi è già di per sé un atto di resistenza, dunque una opportunità legata al ruolo della RSU che è assolutamente da cogliere. 

Opposizione. Il lavoro quotidiano è oggi regolato da un profluvio di circolari interne che sono sempre più espressione di scelte dirigenziali non condivise, non comprese e in ultima analisi subite, anche se non legittime, da lavoratrici e lavoratori. La RSU può mettere in discussione l’opportunità o la legittimità del contenuto delle circolari chiedendone la rettifica o il ritiro. Ciò è possibile perché la RSU esprime istituzionalmente la rappresentanza dei lavoratori, dei loro interessi e della loro volontà di non essere trattati come zerbini. Quale docente o Ata, in quanto singolo, può pensare di essere ricevuto o semplicemente di avere risposta a una mail con “richiesta di chiarimenti” presentandosi individualmente al dirigente? A che titolo infatti potrebbe presentarsi se non come portatore di interessi meramente personali?

I diritti e i doveri. Non è certo raro trovarsi di fronte nella vita scolastica a palesi violazioni dei diritti previsti dal Contratto nazionale. Ad esempio il diritto di chiedere permessi personali e permessi per la formazione, sancito dal Contratto nazionale, viene sempre più spesso interpretato come concessione del dirigente e pretestuosamente negata, così come d’altra parte compaiono dal nulla nuovi obblighi senza fondamenti normativi, come recuperi non dovuti o frequenze di corsi di formazione presentati illegittimamente come obbligatori. Certo, ognuno può singolarmente imporre il rispetto dei propri diritti ma, se ancora si crede necessario cercare di unire lavoratori e lavoratrici, controbattere punto per punto su questo tipo di violazioni in quanto RSU apre uno scenario di conflitto e di lotta comune che ha una valenza completamente diversa.

Organi collegiali. Le RSU hanno indirettamente un compito di tutela e valorizzazione degli organi collegiali. Come si è detto, si muovono su un terreno che può essere sdrucciolevole perché sono sempre a rischio di cooptazione nella cerchia dirigenziale. Questo rischio diventa concreto quando l’interlocuzione con la RSU viene utilizzata per saltare il passaggio del confronto collegiale. Può apparire paradossale ma diventare RSU significa da questo punto di vista vigilare sulla limitazione dei loro poteri affinché non si sostituiscano agli organi collegiali, in particolare al Collegio dei docenti. 

I canali di comunicazione. La RSU ha diritto di affissione in bacheca, anche sul sito della scuola, e soprattutto di avere un indirizzo di posta elettronica istituzionale con accesso agli indirizzi di tutto il personale in servizio. È una opportunità fondamentale per chiunque abbia interesse a cercare di unire, ricomporre, creare spazi di confronto e di rafforzamento dei lavoratori e delle lavoratrici, soprattutto nelle scuole più grandi. Essa costituisce il tassello fondamentale per gestire e condividere le informazioni a cui si ha accesso, le proposte, le iniziative di lotta e eventualmente per spiegare le ragioni che hanno portato a interrompere le relazioni sindacali o a non firmare il contratto.

Assemblea. La RSU ha diritto a convocare assemblee in orario di servizio su qualsiasi tema di pertinenza sindacale. È doveroso ricordare che il monopolio del diritto di convocazione delle assemblee nelle mani dei sindacati “maggiormente rappresentativi” priva i lavoratori e le lavoratrici del loro diritto di scegliere come utilizzare le 10 ore a cui hanno diritto. Diventare RSU COBAS consente di riappropriarsi, almeno in parte, del diritto di indire assemblee nella propria scuola dove non è affatto scontato peraltro che RSU di altre sigle sindacali lo facciano. 

La gestione delle risorse economiche. Compito della RSU è contrattare i criteri per la ripartizione delle risorse assegnate nel MOF e in generale di tutte le risorse destinate alla retribuzione accessoria. La presenza al tavolo di contrattazione consente di portare avanti nel modo più condiviso (attraverso l’informazione e le assemblee) le decisioni sulla ripartizione di tali fondi a partire dalla consapevolezza che, almeno in parte, esse sono sottratte al monte salariale contrattato a livello nazionale, sono quindi prese dalle nostre tasche e non sono un fondo accessorio della scuola e tantomeno un fondo del dirigente. Ciò consente se non altro di denunciare l’utilizzo sempre più marcato di tali risorse per riconoscere il lavoro appaltato dai dirigenti e che dovrebbero pagarsi semmai con le loro risorse contrattuali. Pur negli evidenti limiti d’azione che presenta oggi la contrattazione della parte economica, la presenza di una RSU COBAS può permettere di portare avanti le proposte di allargare il più possibile la platea dei beneficiari della retribuzione accessoria, di riconoscere il carico di lavoro ordinario di tutti e dunque una voce di flessibilità non legata a funzioni e progetti specifici, di stabilire un tetto massimo della retribuzione accessoria per persona, di evitare il cumulo degli incarichi. 

Trasparenza sui compensi. La RSU può e deve chiedere e pretendere di essere informata in modo dettagliato sui nominativi delle persone che hanno avuto accesso alla retribuzione accessoria, sugli incarichi svolti e i relativi compensi. Sempre più spesso i dirigenti, appellandosi alla tutela della privacy e al parere del Garante, si rifiutano di fornire questi dati, nonostante le sentenze sfavorevoli. Come RSU, anche nel caso della più irremovibile ostinazione contraria, abbiamo sempre il potere non solo di interrompere le relazioni sindacali e eventualmente di intraprendere le vie legali, ma di informare tutto il personale della violazione dei principi elementari di trasparenza e rispetto di tutti

Bonus premiale. La lotta contro il bonus premiale previsto dalla legge 107 è stato uno dei punti caldi delle lotte delle RSU COBAS nel quinquennio passato. Su questo aspetto, come sulla chiamata diretta, abbiamo ottenuto una importante vittoria. La Legge di bilancio 2020 ha provveduto a cancellare il bonus premiale previsto dalla legge 107 restituendo le somme stanziate a tale scopo all’ordinaria contrattazione di istituto senza più vincoli di destinazione né limiti di accesso da parte del personale in servizio. Non mancano tuttavia ancora oggi dirigenti che si ostinano a non voler rinunciare alla possibilità di gestire in modo discrezionale questa parte della retribuzione accessoria. Solo una RSU determinata e combattiva può far fronte a questa pretesa, denunciarla pubblicamente e rifiutarsi di sottoscrivere ogni contrattazione dei criteri generali per l’attribuzione premiale del fondo di valorizzazione.

L’organico di potenziamento. A tutti gli effetti rappresenta una risorsa aggiuntiva assegnata alle scuole, seppure non monetaria. L’utilizzo dell’organico potenziato è certamente uno snodo centrale della gestione aziendalistica delle risorse umane nella scuola, essa non deve essere lasciata all’arbitrio dirigenziale ma in primo luogo ricondotta alla discussione collegiale: è nel Collegio dei docenti che bisogna discutere e decidere quali figure docenti richiedere in organico, come distribuire le ore di potenziamento tra il personale in servizio e quali compiti assegnare. In molte scuole siamo riusciti a concretizzare l’equa distribuzione delle ore di potenziamento come nuovo criterio per l’assegnazione dei/delle docenti alle classi, ma anche le proposte di ore di “esonero” per compiti organizzativi previste dal CCNL 2016/18, devono essere presentate e discusse in collegio.

A questo riguardo rimane aperto un terreno nuovo anche per l’azione delle RSU, in quanto le risorse di potenziamento utilizzate per incarichi organizzativi si aggiungono alle risorse utilizzate per riconoscere le attività svolte solitamente dallo staff. La RSU può far emergere il quadro di tali cumuli di riconoscimenti e conteggiare le ore di “esonero” come risorse assegnate per lo svolgimento degli incarichi in sostituzione della retribuzione aggiuntiva e fare in modo che non piova sempre sul bagnato.

Autonomia e autotutela. La figura del rappresentante sindacale con legittimazione elettiva garantisce l’accesso a una posizione indipendente e paritaria che non ha eguali nella scuola di oggi, in cui dominano i processi gerarchizzanti. La RSU, sul piano delle relazioni sindacali, esce dal rapporto lavorativo di subordinazione per entrare in una relazione paritaria. In quanto RSU interloquisce e tratta su un piano di autonomia e parità con la dirigenza scolastica e tanto più con le figure delegate a svolgere funzioni dirigenziali. Alle spalle ha inoltre il sindacato, di cui è rappresentante, e ogni attacco alla sua persona e alle sue funzioni è un attacco ai COBAS e genera una reazione diversa da quella personale, perché il conflitto si sposta immediatamente di livello coinvolgendo in prima persona la sede COBAS provinciale. Da questa posizione di rappresentante eletto ha uno spazio di azione e di autodifesa che non potrebbe mai avere come singolo.

PER TUTTE QUESTE RAGIONI, PER DIFENDERE IL NOSTRO LAVORO E I NOSTRI DIRITTI

PER DIFENDERE LA SCUOLA PUBBLICA

CANDIDIAMOCI NELLE LISTE COBAS, VOTIAMOLE E FACCIAMOLE VOTARE

ELEZIONI RSU 2022 – LISTE COBAS tempistica presentazione

ELEZIONI RSU 2022

Nonostante l’inizio della procedura elettorale per le RSU sia fissata per il 31.1.2022, siamo venuti a conoscenza che diverse OO.SS. stanno già procedendo alla formazione delle liste e alla raccolta delle firme necessarie per la loro presentazione, operazioni che potrebbero essere avviate solo dal 1° febbraio 2022.

Invitiamo tutto il personale a non sottoscrivere prima di queste scadenza alcuna lista né di accettare eventuali candidature.

È nostra ferma intenzione far rispettare il minimo indispensabile di regole comuni e consentire ai lavoratori e alle lavoratrici che intendessero sottoscrivere e candidarsi nelle nostre liste COBAS SCUOLA di poterlo fare in condizioni di legittimità e rispetto condiviso.

Invitiamo i dirigenti scolastici a non consentire che si avvii alcuna operazione, relativa alle elezioni e che ricade nella loro sfera di competenza, prima dei termini previsti dal Protocollo per la definizione del calendario delle votazioni per il rinnovo delle RSU del 7.12.2021.