BONUS MAMME. ISTRUZIONI MIM

Come avevamo già annunciato, la legge di bilancio 2024 ha previsto il cosiddetto BONUS MAMME, un esonero dal versamento della quota di contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico delle lavoratrici madri del settore pubblico e privato, comprese docenti e ATA.
Il bonus spetta:

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FONDO ESPERO: silenzio/assenso – WEBINAR

mercoledì 27 marzo ore 17.30
Focus – FONDO ESPERO: col silenzio/assenso ci toglie il TFR

  • Chi è coinvolto e chi no
  • Come evitare il silenzio-assenso
  • Come recedere
  • E soprattutto perché NON aderire

Qui il video di questo focus

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INPS: BONUS MAMME

Nell’ultimo aggiornamento del sito dell’INPS relativo al BONUS MAMME è riportata questa informazione:
“Le lavoratrici interessate all’agevolazione possono rivolgersi ai propri datori di lavoro oppure utilizzare la funzionalità che sarà resa disponibile sul portale, dalla data e con le modalità che saranno rese note con uno specifico messaggio”

Quesiti & Consulenza

Alla luce della sottoscrizione del nuovo CCNL Scuola [qui il testo integrato con la relativa normativa], abbiamo aggiornato la pagina in cui è possibile trovare le nostre risposte alle domande che ci vengono poste più frequentemente sui diritti dei lavoratori della scuola e su altri argomenti relativi all’istruzione. Pagina che arricchiamo periodicamente.

Clicca qui e poi sul titolo che ti interessa per visualizzare le domande e le risposte.

Se hai bisogno di una consulenza più specifica [riservata a iscritti/e COBAS e a chi si iscrive seguendo questa procedura] compila il form sottostante.

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CCNL Scuola 2024. TESTO INTEGRATO CON LA NORMATIVA VIGENTE

In tutti i rinnovi contrattuali vengono introdotte nuove norme e corrette alcune precedenti, ma ce ne sono molte altre che rimangono in vigore, mai abrogate né corrette. Inoltre, spesso gli articoli del CCNL fanno riferimento a leggi e altra normativa. Non esiste quindi un unico testo cui riferirsi, ma un insieme di norme disseminate nei diversi testi che possono notevolmente complicare la comprensione delle diverse materie.

Per ovviare alla difficoltà di reperire tutte queste fonti normative e fornire a docenti e ATA un ulteriore strumento per la tutela dei propri diritti, pubblichiamo il testo integrato del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – CCNL, del 18.1.2024, con gli articoli ancora vigenti dei precedenti contratti e con tutti i collegamenti alle norme richiamate nel testo.

Di seguito agli articoli sono anche indicati [e facilmente raggiungibili] importanti orientamenti giurisprudenziali che aggiorneremo nel tempo. 

Infine, pubblichiamo in fondo al testo degli articoli anche gli Orientamenti applicativi che l’ARAN ha prodotto su alcune materie contrattuali. Anche questi verranno aggiornati periodicamente.

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WEBINAR – TUTELA DIRITTI DOCENTI E ATA martedì 13 febbraio

SEGUI IL WEBINAR CON L’AVVOCATO

https://meet.jit.si/tuteladiritti

martedì 13 febbraio, ore 16.30

I COBAS Scuola proseguono nelle battaglie giudiziarie a tutela del personale docente e ATA contro il M.I.M.

Ci rivolgiamo ai Giudici del Lavoro affinché venga puntualmente applicata l’uguaglianza fra lavoratori di ruolo e non di ruolo senza alcuna discriminazione, come ribadito dalla Corte di Giustizia Europea, anche se il Ministero con disinvoltura ignora questa parità, confidando sul fatto che, se un gran numero di coloro che subiscono abusi non agisce in giudizio, si ottengono grossi risparmi nel bilancio dello Stato.

Casi concreti in cui si può agire in giudizio con certezza di vittoria:

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CCNL Scuola 2024. 3 – ALTRI LIMITI ALLE RELAZIONI SINDACALI D’ISTITUTO

Il nuovo CCNL 2024 conferma i limiti già imposti alla contrattazione d’istituto dai precedenti contratti. Infatti l’art. 30 conferma le cosiddette iniziative unilaterali, che permettono ai dirigenti scolastici di adottare alcune misure perfino senza arrivare a un accordo con le RSU:

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CCNL Scuola 2024. 2 – PNRR E “RIFORME”

Il nuovo CCNL e il PNRR

Anche il nuovo CCNL si iscrive coerentemente all’interno del percorso avviato negli ultimi decenni a partire dall’Autonomia scolastica [d.P.R. n. 275/1999] di Luigi Berlinguer, per proseguire con continuità con la Moratti [2003], Gelmini [2008 – 2010] e Renzi [“Buona Scuola”, l. n. 107/2015]. Molte di queste pseudo-riforme si sono però in parte arenate per l’impossibilità di disarticolare del tutto l’impianto collegiale democratico della Scuola.

Ma la pressione verso la trasformazione in senso imprenditoriale è stata ripresa con forza grazie all’occasione offerta dall’emergenza Covid, attraverso le ingenti risorse del PNRR e la connessa retorica dell’innovazione digitale e delle varie transizioni, più o meno sedicenti “green”. Col solo Recovery and resilience facility – RRF sono previste risorse per 191,48 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021- 2026, delle quali solo 68,88 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto, mentre 122,60 mld sono prestiti che andranno restituiti con interessi “a tasso agevolato” [sic!]. Magari tagliando servizi e pensioni?

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CCNL Scuola 2024. 1 – L’ILLUSIONE DEGLI AUMENTI STIPENDIALI

CCNL Scuola. L’ILLUSIONE DEGLI AUMENTI STIPENDIALI

Dopo oltre 6 mesi di attesa, ieri giovedì 18 gennaio 2024 è stato finalmente sottoscritto definitivamente il nuovo CCNL, già scaduto il 31.12.2021.

Giornali e comunicati sindacali hanno sbandierato aumenti medi di oltre 100€ mensili per il personale docente e ATA, magari dimenticando di precisare che questa cifra ingloba l’aumento già avuto a fine 2022.

Proviamo allora a fare un po’ di chiarezza sugli effettivi incrementi stipendiali previsti da questo nuovo contratto.

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ALLARME TFR: ESPERO ce lo scippa nel SILENZIO

ALLARME TFR: ESPERO ce lo scippa col silenzio-assenso

Contraddicendo perfino quanto ancora previsto dall’art. 5, comma 6, del recente Statuto di Espero [23.10.2023] che esplicitamente prevede che “Per i lavoratori del settore pubblico, l’adesione avviene mediante una esplicita manifestazione di volontà dell’aderente”, lo scorso 16 novembre 2023, CGIL-CISL-UIL, SNALS, GILDA e ANP hanno sottoscritto definitivamente con l’ARAN l’Accordo sulla regolamentazione inerente alle modalità di espressione della volontà di adesione al Fondo pensione Espero, anche mediante forme di silenzio-assenso, ed alla relativa disciplina di recesso del lavoratore, peggiorativo per docenti e ATA, ma sempre più appetibile per i sindacati presenti nel Consiglio di amministrazione del Fondo pensione e per le società finanziarie, banche e assicurazioni che fanno i loro affari con i soldi di chi lavora. 

Se all’inizio del 2007 la preda dei cacciatori dell’industria del risparmio gestito era stato il TFR di lavoratrici e lavoratori del settore privato, dopo il Pubblico Impiego [Accordo 16.9.2021] adesso tocca alla Scuola

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