Sabato 9 aprile ore 10 presidio davanti la sede RAI di Palermo in viale Strasburgo per dire no al D.L. 24/2022 che demansiona il lavoro dei docenti non vaccinati e impone 36 ore di servizio settimanali.
I docenti hanno “il dovere di non smettere di fornire il corretto esempio”, il “puro e semplice rientro in classe” dei docenti non vaccinati “avrebbe comportato un segnale altamente diseducativo per i ragazzi”: con queste motivazioni, rispondendo ad una interrogazione parlamentare, il ministro ha spiegato la decisione di escludere dall’insegnamento i docenti non vaccinati, riammessi in servizio dal 25 marzo. Quindi, nessun motivo sanitario, del resto palesemente inesistente: i docenti renitenti al vaccino sono tenuti lontani dalle proprie classi perché sono cattivi maestri, nonostante siano obbligati a fare tamponi a proprie spese ogni 48 ore.
In più, il loro orario di servizio deve essere rimodulato a 36 ore settimanali, per compensare il mancato impegno nelle attività di insegnamento “frontale”.
Una doppia punizione “esemplare”, comminata – al di fuori di ogni istituto contrattuale – per educare i ragazzi e “ammonirli”: chi dissente e non si adegua senza discutere agli obblighi stabiliti dall’autorità, per quanto controversi, va marchiato dallo stigma morale ed escluso dalla comunità.
Questa concezione che attribuisce al governo la prerogativa di esercitare un “controllo della virtù” degli
insegnanti e di distribuire punizioni esemplari a chi non è allineato è degna di uno Stato autocratico: essa è altamente diseducativa e va contrastata da chiunque abbia a cuore le libertà democratiche e la salvaguardia del pensiero critico a cui la scuola deve educare.
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