Con una legge approvata in sordina, senza alcun voto contrario, si è istituita la Giornata del 26 gennaio, che intende ricordare “l’eroismo dimostrato dal Corpo d’armata alpino nella battaglia di Nikolajewka durante la seconda guerra mondiale, nonché di promuovere i valori della difesa della sovranità e dell’interesse nazionale”. Non esitiamo ad affermare che con tale legge l’attuale classe politica ha completato il totale distacco dai
principi costitutivi della Repubblica nata dalla Resistenza.
Infatti, a riconoscimento del ruolo svolto dagli Alpini nell’esercito italiano dal 1872, si sceglie di commemorare una battaglia di quella guerra d’aggressione nazifascista che causò oltre 25 milioni di vittime nella sola Unione Sovietica. E non comprendiamo in modo assoluto come si possa parlare al riguardo di “valori della difesa della sovranità”! Per non parlare dell’impudente contraddizione per cui da una parte si condanna senza attenuanti l’invasione dell’Ucraina e dall’altra si celebra indirettamente l’invasione fascista dell’Unione Sovietica: in nome de “l’interesse nazionale”?
In secondo luogo la data non può non stridere terribilmente con il Giorno della Memoria del 27 gennaio, considerando che la “soluzione finale” nazista cominciò ad attuarsi proprio contestualmente all’annientamento dello “slavo bolscevico”; e ciò genera davvero un cortocircuito del senso della Storia. Infine la scelta di approvare in questi giorni l’istituzione di tale giornata, in discussione dal 2019, non può essere casuale neanche rispetto all’attuale russofobia, che istericamente spinge a demonizzare tutto ciò che ha a che vedere con la storia e la cultura russa. Ci domandiamo come una vergogna di tal genere possa essere spiegata e recepita a scuola: com’è possibile, di fronte a queste aberrazioni, stabilire dei punti di riferimento quali la differenza fra guerra di aggressione e di difesa a partire dall’articolo 11 della nostra Costituzione, l’oggettiva responsabilità del fascismo nel genocidio del popolo ebraico, la distinzione fra la storia e la cultura di un popolo rispetto alla contingenza di un governo (come quello putiniano)?
I COBAS scuola pertanto invitano ogni componente della società civile (e pensante) a condannare in modo fermo e totale questa ennesima vergognosa operazione di revisionismo storico.
Filed under: Senza categoria |
Rispondi