Un altro argomento che abbiamo affrontato nell’ultimo incontro al MIUR col sottosegretario Giuseppe De Cristofaro è quello relativo al personale ATA. Anche in questo caso il sottosegretario si è impegnato a proseguire con successivi incontri tecnici con i funzionari addetti a seguire più dettagliatamente le questioni da noi sollevate. Di seguito un breve riepilogo delle questioni affrontate e delle nostre richieste.
ORGANICI
Per quanto riguarda gli organici dei collaboratori scolastici, una cosa è avere 1.000 alunni nello stesso edificio o con poche “succursali”, altro è avere 15/16 plessi, con pesanti conseguenze in termini di sicurezza e di diritti. Come si fa a non considerare pienamente questo aspetto nella determinazione degli organici, eliminando i vari vincoli attualmente vigenti? Spesso le scuole sono senza vigilanza o con collaboratori scolastici costretti a fare gli straordinari quotidianamente. Come potrebbe, altrimenti, un unico collega con un orario di 36 ore, coprire l’arco di apertura di 40 ore di una scuola per l’infanzia?
A causa della dematerializzazione e alla diffusione del registro elettronico, ogni istituzione scolastica – anche le scuole del primo ciclo o gli istituti comprensivi – avrebbe bisogno di un tecnico informatico.
In sintesi, gli organici ATA vanno definiti non solo in base al numero degli alunni o al numero di alunni disabili, ma anche in base a quanti hanno mansioni ridotte e in base al numero dei plessi.
Vanno benissimo i nuovi concorsi per il profilo di Dsga e il superamento dell’esternalizzazione dei servizi di pulizia, ma è necessario anche un aumento stabile di organico del personale ATA, le assunzioni per assorbire i precari, l’introduzione del profilo di assistente tecnico nelle scuole del primo ciclo, l’eliminazione della distinzione tra organico di fatto e di diritto.
Vanno superate le limitazioni imposte dalla l. n. 111/2011 (di conversione del d.l. n. 98/2011), che ha fissato il limite della dotazione organica del personale a quella determinata nell’a.s. 2011/2012. Il d.lgs n. 66/2017 (come modificato dal d.lgs n. 96/2019) stabilisce che nella definizione degli organici del personale ATA bisogna tener conto della presenza di alunni/studenti disabili certificati. Ma sempre nei limiti del 2011!
SUPPLENZE
Un altro problema del personale ATA, che è quotidianamente oggetto di battaglia, riguarda le sostituzioni. Fino a qualche tempo fa il lavoro di un AA o di un AT non valeva niente: infatti, se si ammalava non poteva essere mai sostituito. Ora, per essere sostituito deve venirgli un “coccolone” ed ammalarsi per almeno 30 giorni. Un pochino più fortunati sono i CS, che possono essere sostituiti fin dal primo giorno di assenza, ma solo se “l’assenza del collaboratore scolastico determinerebbe delle urgenze che non potrebbero trovare alcuna altra risposta atta a garantire la incolumità e la sicurezza degli alunni, nonché la indispensabile assistenza agli alunni diversamente abili determinando, inoltre, necessità obiettive non procrastinabili, improrogabili e non diversamente rimediabili, che renderebbero impossibile assicurare le condizioni minime di funzionamento del servizio scolastico tanto da compromettere in modo determinante il diritto allo studio costituzionalmente garantito.”
RICHIESTE ESSENZIALI
Per tutte le figure di personale ATA: un aumento stabile di organico, che deve essere davvero proporzionale non solo al numero degli alunni e al numero dei disabili, ma anche al numero dei plessi e in considerazione di quanti hanno le mansioni ridotte.
Il superamento della distinzione tra organico di fatto e organico di diritto, perché i posti in organico di fatto sono necessari per il funzionamento minimo delle scuole.
Lo spostamento delle pratiche seriali dalle scuole (segreterie) presso altri centri ministeriali, poiché queste funzioni improprie non hanno una diretta connessione con l’attuazione del piano dell’offerta formativa. La costituzione delle reti per lo svolgimento di queste pratiche significa solo dover far lavorare ancora gratuitamente il personale ATA.
L’estensione della figura di AT nelle scuole del primo ciclo per garantire il funzionamento dei circa 2.000 laboratori di queste scuole, costrette a ricorrere a ditte esterne o a collaborazioni plurime con costi aggiuntivi che gravano sul funzionamento.
Riteniamo anche fondamentale definire delle tabelle nazionali per l’organico degli AT, al pari degli altri profili. Siamo contrari all’accantonamento dei posti a beneficio di altri profili (ITP soprannumerari), poiché di fatto si continuano a tagliare posti sul profilo dei tecnici, già pesantemente ridotto.
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