CONCORSO STRAORDINARIO PER IL RUOLO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI I E II GRADO: DOMANDA DALL’11 LUGLIO AL 10 AGOSTO

Presentazione della domanda

I candidati possono presentare istanza di partecipazione al concorso a partire dalle ore 9,00 dell’11 luglio 2020 fino alle ore 23,59 del 10 agosto 2020

Quanto si paga

50 euro per ogni procedura per cui si concorre.

si può concorrere max per tre procedure

  1. una classe di concorso posto comune
  2. sostegno I grado se in possesso del relativo titolo di specializzazione
  3. sostegno secondo grado se in possesso del relativo titolo di specializzazione

Il pagamento deve essere effettuato esclusivamente tramite bonifico bancario sul conto intestato a: sezione di Tesoreria 348 Roma succursale IBAN – IT 71N 01000 03245 348 0 13 3550 05 Causale: “diritti di segreteria per partecipazione alla procedura straordinaria indetta ai fini dell’immissione in ruolo ai sensi art. 1 del decreto-legge n. 126/2019 – regione – classe di concorso / tipologia di posto – nome e cognome – codice fiscale del candidato” oppure attraverso il sistema “Pago In Rete”, il cui link sara’ reso disponibile all’interno della “Piattaforma concorsi e procedure selettive”, e a cui il candidato potra’ accedere all’indirizzo https://pagoinrete.pubblica.istruzione.it/Pars2Client-user/»

 

Requisiti di accesso

  • Posti comuni 

Possono accedere al concorso straordinario per il ruolo scuola secondaria di primo e secondo grado, gli aspiranti in possesso dei requisiti di seguito riportati (possesso congiunto):

– tre annualità di servizio nelle scuole secondarie statali anche non consecutive svolte tra l’a.s. 2008/09 e l’anno scolastico 2019/20 su posto comune o di sostegno

– un anno deve essere stato svolto per la classe di concorso o nella tipologia di posto per la quale si concorre

– possesso del titolo di studio valido per l’accesso alla classe di concorso richiesta (laurea con eventuali CFU per la classe di concorso ovvero abilitazione o idoneità concorsuale nella specifica classe di concorso)

  • Posti di insegnante tecnico-pratico (ITP)

Il requisito richiesto, sino al 2024/25, è il diploma di accesso alla classe di concorso della scuola secondaria superiore (tabella B del DPR 19/2016 modificato dal Decreto n. 259/2017).

  • Posti di sostegno

I requisiti già indicati per i posti comuni oppure quelli per i posti di ITP più il titolo di specializzazione su sostegno.

 

Le modifiche al DD n. 510 del 23 aprile già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 aprile

  • è elevato a 32.000 il numero dei posti destinati alla procedura
    concorsuale straordinaria.  I 32.000 saranno utili per le immissioni in ruolo previste per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022, 2022/2023 o successivi, qualora necessario per esaurire il contingente previsto

Allegato A – Prospetto ripartizione 32.000 posti
​​​​​​​Allegato B – prospetto aggregazioni

  • qualora le condizioni generali epidemiologiche lo suggeriscano, lo svolgimento della prova scritta potrà avvenire in una regione diversa rispetto a quella corrispondente al posto per il quale il candidato ha presentato la propria domanda
  • ai vincitori della procedura concorsuale straordinaria immessi in ruolo nell’anno scolastico 2021/2022 che rientrano nella quota dei posti destinati alla procedura per l’anno scolastico 2020/2021 è riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1° settembre 2020.

La prova scritta

  • La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di 56/80 sarà computer based, distinta per classe di concorso e tipologia di posto.
  • La durata della prova è pari a centocinquanta minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi di cui all’art. 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Prova scritta posti comuni: 5 quesiti + 1 di inglese

La prova scritta per i posti comuni, è finalizzata alla valutazione delle conoscenze e delle competenze disciplinari e didattico-metodologiche, nonché della capacità di comprensione del testo in lingua inglese ed è articolata come segue:

a. cinque quesiti a risposta aperta, volti all’accertamento delle conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche in relazione alle discipline oggetto di insegnamento;
b. un quesito, composto da un testo in lingua inglese seguito da cinque domande di comprensione a risposta aperta volte a verificare la capacità di comprensione del testo al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.

 Prova scritta posti di sostegno

La prova scritta per i posti di sostegno è finalizzata all’accertamento delle metodologie didattiche da applicare alle diverse tipologie di disabilità, nonché finalizzata a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, oltre che la capacità di comprensione del testo in lingua inglese ed è articolata come segue:

a. cinque quesiti a risposta aperta, volti all’accertamento delle metodologie didattiche da applicare alle diverse tipologie di disabilità, nonché finalizzata a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità;

b. un quesito, composto da un testo in lingua inglese seguito da cinque domande di comprensione a risposta aperta volte a verificare la capacità di comprensione del testo al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.

Prova scritta classi di concorso di lingua inglese

La prova scritta per le classi di concorso di lingua inglese e’ svolta interamente in inglese ed è composta da 6 quesiti a risposta aperta rivolti alla valutazione delle relative conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche.

I quesiti  delle classi di concorso relative alle restanti lingue straniere, sono svolti nelle rispettive lingue, ferma restando la valutazione della capacità di
comprensione del testo in lingua inglese al livello B2 con il quesito di lingua inglese.

Il programma di esame

 

La valutazione

Per la valutazione delle prove scritte, le commissioni giudicatrici si avvalgono delle griglie di valutazione predisposte dal Comitato tecnico scientifico, che sono rese pubbliche almeno sette giorni prima della relativa prova.

A ciascuno dei quesiti è assegnato un punteggio massimo pari a 15 punti. Al quesito di inglese sono assegnati  5 punti.

Cinque tra i quesiti relativi alla prova scritta per le classi di concorso di lingua inglese sono valutati 15 punti ciascuno, un quesito e’ valutato 5 punti.

Superano le prove i candidati che conseguono un punteggio complessivo non inferiore a 56/80, ottenuto dalla somma dei punteggi tra i cinque quesiti più quello di inglese.

Il mancato superamento della prova comporta l’esclusione dal prosieguo della procedura.

 

La sede Cobas Scuola di Palermo effettua la consulenza per saranno rivolte ESCLUSIVAMENTE agli iscritti e a chi intende iscriversi.

PRECARIATO AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

LA SCUOLA NON SI FERMA, MA SUI PRECARI IL MINISTERO PROCEDE BENDATO

Come accaduto in altri settori, anche nella scuola l’emergenza da Covid-19 ha prodotto gli effetti più pesanti sui lavoratori/trici con minori tutele contrattuali. Come COBAS denunciamo e chiediamo :

  1. Nessuna garanzia di stipendio per molte/i docenti e ATA

Ogni giorno ci giungono segnalazioni da personale precario con contratto formalmente attivo, ma stipendio non pagato o di supplenti temporanei a cui, nonostante quanto stabilito dal decreto legge del 17 marzo 2020, n. 18, non è stato rinnovato il contratto. Tale decreto, all’art. 121, prevedeva la conferma e la proroga durante il periodo di sospensione/chiusura delle scuole per tutti i supplenti temporanei, ma alcune note esplicative ambigue e fuorvianti, unitamente alle manovre di alcuni dirigenti, ne hanno ostacolato l’applicazione, offrendo per l’ennesima volta l’immagine di un potere arrogante che, mentre sbandiera misure di sostegno per le fasce più deboli, nella pratica nega diritti al solo scopo del risparmio, producendo un’evidente dissonanza con la narrazione fintamente ingenua della ministra Azzolina rispetto allo stato di salute della scuola, e viene messo in secondo piano se non addirittura omesso nelle esternazioni continue della ministra. Sta andando tutto bene – dice sotto dettatura Azzolina – la didattica a distanza funziona benissimo, la scuola non si ferma. In effetti, pur tra mille difficoltà, la scuola non si è fermata. Ma questo è stato possibile grazie all’impegno di tutti, anche di quei 170 mila docenti precari (circa il 20% dell’intero organico) che, come sempre, hanno continuato a svolgere le proprie mansioni (ordinarie e straordinarie) al pari dei colleghi di ruolo. In cambio, alcuni/e di loro hanno ottenuto la mancata corresponsione dello stipendio o il mancato rinnovo del contratto; tutti, invece, in vista del prossimo anno scolastico, hanno ricevuto le disposizioni del decreto legge 8 aprile 2020, n. 22, relative alle assunzioni di personale docente a tempo indeterminato e determinato: l’incredibile decisione di bandire comunque i concorsi previsti, pur non potendoli effettuare fino al termine dei divieti di assembramento, e quella di rinviare di un anno l’aggiornamento, il rinnovo e la provincializzazione delle graduatorie di istituto.

  1. Indizione di concorsi che non potranno effettuarsi in modo da consentire l’assunzione entro settembre

Per quanto riguarda il primo punto, già in passato abbiamo denunciato le storture e le ingiustizie sottese ai quattro bandi previsti (un concorso ordinario per infanzia e primaria; uno ordinario, uno straordinario e una procedura abilitante per la scuola secondaria), dovute soprattutto al loro carattere parziale e transitorio, nonché alla perenne indisponibilità da parte del Ministero ad affrontare il problema del reclutamento in modo strutturale (vedi qui). Il concorso straordinario previsto per la scuola secondaria, ad esempio, che avrebbe la pretesa di risolvere il problema del precariato, delinea un percorso fortemente selettivo (selezione data dal numero dei posti messi a bando e dal tipo di prova sottoposta ai candidati) al quale nemmeno tutti coloro che hanno svolto tre anni di servizio potranno partecipare. Come sottolineato anche nel parere recentemente espresso dal CSPI, infatti, non verrà riconosciuto il requisito del servizio agli insegnanti precari che, sopperendo alle ataviche carenze strutturali del sistema di formazione, negli ultimi anni hanno lavorato sui posti di sostegno senza la relativa specializzazione. Più in generale, l’intenzione di procedere comunque al bando di tali concorsi, considerando la sempre più concreta impossibilità di svolgerli entro l’inizio del nuovo anno scolastico, offre l’immagine di un Ministero che vuole nascondere le difficoltà che a settembre si verificheranno in relazione alle assunzioni a tempo indeterminato. Questo perché, in linea con i ministeri precedenti, si continua a far finta di non vedere quali sono i reali problemi di un sistema di reclutamento che non può affidarsi unicamente al meccanismo dei concorsi per titoli ed esami per coprire tutti i posti disponibili all’inizio di ogni anno scolastico.

  1. Mancato rinnovo delle graduatorie per l’attribuzione delle supplenze

Con la seconda disposizione, invece, si blocca l’attuazione dell’unico provvedimento che avrebbe potuto alleviare le difficoltà che già da qualche anno ormai si ripetono nell’assegnazione degli incarichi e delle supplenze e cioè quello che, oltre all’aggiornamento e al rinnovo delle graduatorie d’istituto, prevedeva anche la trasformazione delle stesse in graduatorie provinciali, rendendo tali assegnazioni molto più semplici, veloci e soprattutto trasparenti. Nessuna di queste operazioni verrà fatta e, considerando la situazione in cui ci troveremo ancora a settembre, questo provocherà un ulteriore aggravio per il lavoro delle segreterie – già fortemente provate da quando, con il progressivo svuotamento delle Graduatorie ad Esaurimento, soprattutto nella scuola secondaria, in numerose province, la maggior parte degli incarichi viene conferita attraverso la II e la III fascia della Graduatorie di Istituto – e quindi ulteriori ritardi nell’individuazione dei supplenti. Inoltre, non solo i docenti già iscritti non potranno aggiornare i propri punteggi o operare modifiche sulle scuole scelte o sulle province, ma soprattutto non saranno consentiti nuovi ingressi, per cui si assisterà a un ulteriore aumento dei contratti stipulati attraverso l’inaccettabile e incontrollabile meccanismo delle MAD (Messe a disposizione), candidature personali degli aspiranti docenti, a cui segue una scelta arbitraria da parte delle scuole.

Sulla base di queste premesse, sollecitiamo un significativo ripensamento e una serie di interventi nelle seguenti direzioni:

  1. Immediato ampliamento degli organici docenti e ATA

Innanzitutto è necessario procedere ad un ampliamento degli organici (docenti ed ATA), misura indispensabilie per mettere in atto le misure annunciate dal Ministero a partire da settembre relativamente alla diminuzione delle classi pollaio, nonché per ottenere un vero miglioramento della didattica. Il primo passo in questo senso dovrebbe avvenire, come ripetiamo da anni, attraverso la trasformazione dell’organico di fatto (o in deroga sul sostegno) in organico di diritto.

  1. Doppio canale di assunzione

Per quanto riguarda le assunzioni a tempo indeterminato, al posto del previsto concorso straordinario per la secondaria, è necessario procedere al bando di un concorso per soli titoli, a cui dovranno poter accedere, senza meccanismi selettivi, tutti i docenti che hanno maturato 3 anni di servizio nella scuola pubblica statale, su posto comune e di sostegno. Solo così sarà possibile assumere a tempo indeterminato, fin dal 1° settembre, tutti i docenti necessari a coprire i numerosissimi posti che rimarranno vacanti dopo aver scorso le Graduatorie di Merito e le Graduatorie a Esaurimento. Quando le condizioni lo permetteranno, inoltre, dovrà essere bandito anche il concorso ordinario, nelle province e nelle regioni dove Graduatorie ad esaurimento e Graduatorie di merito sono già esaurite, in modo da ristabilire finalmente, e a livello strutturale, un sistema formato sul meccanismo del doppio canale, l’unico che, come sosteniamo da tempo, può garantire il rispetto dei diritti di tutti: degli studenti, ad avere il numero più alto possibile di docenti stabili e in cattedra fin dall’inizio dell‘anno scolastico; dei docenti precari che da anni sorreggono le sorti della scuola attraverso gli incarichi e le supplenze e continueranno a farlo. Perché di una piccola quota di precariato ci sarà sempre bisogno ed è inaccettabile continuare a sfruttare il lavoro di decine di migliaia di docenti senza riconoscerne il diritto ad essere assunti dopo tre anni di servizio, come anche la Corte di giustizia della UE ha più volte ribadito, e che al Ministero non vogliono. Poi, l’altro canale di assunzione continuerà ad essere il concorso a cui accederà chi vuole provare ad insegnare subito dopo la laurea o comunque senza sottoporsi al logorante meccanismo del precariato.

  1. Rinnovo delle graduatorie e utilizzo delle graduatorie provinciali

Per quanto riguarda le assunzioni a tempo determinato, invece, ribadiamo la necessità di procedere fin da quest’anno all’aggiornamento, al rinnovo e alla provincializzazione della graduatorie di istituto. Pur comprendendo le difficoltà legate all’espletamento di tali operazioni in questo momento, le stesse non ci sembrano né diverse né maggiori rispetto a quelle affrontate dai docenti, e in particolare dai precari, per mantenere i contatti con gli studenti e la loro fondamentale funzione educativa attraverso i dispositivi informatici (che peraltro non sono stati forniti loro e per i quali i precari non possono neanche usufruire dei 500 € della carta docente). In assenza di tali operazioni, non solo il prossimo anno scolastico inizierà all’insegna dei soliti problemi legati alla mancanza di insegnanti, ma si assisterà a una crescita esponenziale del numero di supplenze e incarichi conferiti attraverso l’inaccettabile meccanismo delle MAD (messa a disposizione) che, oltre a essere privo di trasparenza e ad aprire a incontrollabili meccanismi clientelari, in un contesto in cui la mobilità potrebbe ancora essere limitata, appare sempre più assurdo e irresponsabile.

  1. Proroga di tutti i contratti – docenti e ATA – in essere all’inizio dell’emergenza

In ultimo, ma non per importanza, in linea con il principio che mira a salvaguardare i livelli occupazionali, sollecitiamo l’immediata proroga di tutti i contratti di supplenza in essere all’inizio dell’emergenza, in moltissimi casi inspiegabilmente interrotti e spesso soggetti a inaccettabili ritardi nei pagamenti, non solo fino alla fine delle lezioni o al termine della attività didattiche, ma fino al 31 agosto, in modo da evitare le inutili lungaggini burocratiche nell‘attivazione della Naspi e che ora sarebbero davvero insostenibili. In termini di spesa, del resto, tale operazione avrebbe un’incidenza molto contenuta, riducendosi nella pratica alla differenza tra lo stipendio e l’indennità di disoccupazione.

Auspichiamo che le nostre denunce e le nostre proposte possano aiutare il ministero a liberarsi presto dalle bende

PROPOSTE PER IL REDDITO ASSISTENTI DISABILITÀ

SCUOLE CHIUSE. QUALE REDDITO PER GLI ASSISTENTI AI DISABILI?

Dall’inizio di questa crisi sosteniamo che le conseguenze dell’attuale pandemia non devono colpire quei lavoratori che dispongono di minori tutele e il cui reddito è, purtroppo, indissolubilmente legato all’erogazione delle prestazioni. Fra questi ultimi va collocato il personale attualmente impiegato, con qualunque tipo di rapporto lavorativo, autonomo, atipico o dipendente, nelle attività di assistenza alla disabilità nelle istituzioni scolastiche e nelle attività di didattica integrativa domiciliare.

Il Coordinamento regionale siciliano ASACOM Cobas ha, perciò, proposto un insieme di emendamenti al d.l. 17 marzo 2020, n. 18, con l’obiettivo di evitare il licenziamento o la sospensione del lavoro anche per questi lavoratori, che nell’attuale formulazione del predetto articolo non vengono menzionati.

Il presupposto è quello che anche per questa categoria di lavoratori vanno riconosciute le ore lavorative non espletate o non espletabili per causa di forza maggiore, dipendente dalla sospensione delle attività didattiche “in presenza”, disposta con i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri adottati ai sensi dell’art. 3, comma 1, del d.l. n. 6/2020.

In particolare, tenendo conto della specificità di queste figure, va, infatti, ricordato che non sempre è possibile inserirsi all’interno della cosiddetta Didattica a Distanza, né il lavoro di mattina a scuola può essere sostituito dalla “attività domiciliare”, sia perché non prevista, sia perché accentuerebbe il rischio di contagio.

Oltre agli emendamenti, si propone di inserire una nuova norma che riguardi specificamente l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali. Tale norma dovrebbe prevedere, fra l’altro, che durante la sospensione dell’attività didattica “in presenza” le pubbliche amministrazioni siano autorizzate al pagamento del personale e delle cooperative che gestiscono tutti i servizi, inclusa l’assistenza igienico-personale, per il periodo della sospensione, sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo.

Il Coordinamento regionale siciliano ASACOM Cobas, pur nella complessa situazione attuale, manterrà forte e coerente la mobilitazione per raggiungere questi obiettivi e impedire che a un’intera categoria di lavoratori vengano negati salario e diritti.

AMMORTIZZATORI SOCIALI PER GLI ASSISTENTI SCOLASTICI ASACOM PER LE ORE NON ESPLETATE

URGENTE
AGGIORNAMENTO PER GLI ASSISTENTI SCOLASTICI SUL MANCATO PAGAMENTO DELLE ORE NON ESPLETATE A SEGUITO DELLA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE CAUSA CORONAVIRUS

Abbiamo ricevuto in giornata la rassicurazione da parte del Sottosegretario del Ministero del lavoro e delle politiche sociali Sen. Steni Di Piazza che il Governo sta lavorando per inserire, in un prossimo Decreto, la possibilità di poter usufruire degli ammortizzatori sociali da parte degli Assistenti scolastici in tutta Italia (autonomia, comunicazione e igienico-personali).
In questo momento in cui il Ministero si trova ad operare senza sosta per affrontare le innumerevoli crisi aperte dall’emergenza Coronavirus e non avendo altri dettagli utili sul provvedimento, invitiamo tutti i soggetti interessati (Assistenti ed Enti locali) a proseguire lungo le direttive già emanate dalla Regione Siciliana oppure ricevute dalla Committenza/Cooperative in attesa di conoscere in dettaglio il provvedimento.
Sempre convinti che la più inclusiva risoluzione di questo stato oneroso sia il pagamento delle ore non espletate causa forza maggiore e che si debba tenere conto sia del lavoro subordinato che di quello autonomo, rimarremo vigili e continueremo a lavorare per assicurare dignità professionale alla categoria.
Ringraziamo il Sen. Steni Di Piazza per la grande sensibilità dimostrata per la nostra categoria e il Prof. Leonardo Alagna (Vice Presidente nazionale First) per l’impegno profuso in questi giorni.

Cobas LP ASACOM Palermo

D.P.C.M. 4 marzo 2020 E ASSISTENTI ALLA DISABILITÀ

COMUNICATO COORDINAMENTO REGIONALE SICILIANO COBAS ASSISTENTI DISABILITÀ

In occasione dell’emergenza ingeneratasi dalla diffusione del Coronavirus e dopo l’emanazione del DPCM del 04/03/2020 dove si ordina la sospensione delle attività didattiche nelle Scuole di ogni ordine e grado in tutto il territorio nazionale, si è riunito con urgenza il Coordinamento Regionale Cobas che già da tempo ha preso in carico le istanze degli Assistenti all’autonomia, alla comunicazione e igienico-personali della nostra regione.

A seguito della prima sospensione delle attività scolastiche avvenuta nell’ultima settimana di febbraio nella Provincia di Palermo, la scrivente O.S. aveva già monitorato la fattispecie e attivato i canali istituzionali per ottenere il pagamento delle giornate di lavoro non espletate a fronte, invece, di ventilate ipotesi di recupero ore e/o accesso agli ammortizzatori sociali, da noi considerate inadeguate, facendo presente che il servizio nel territorio regionale viene gestito dagli Enti Locali in maniera eterogenea, ma comunque riconducibile a due modalità precise, lavoro dipendente e lavoro autonomo.

A fronte, però, della nuova sospensione didattica in tutta Italia, forte è la richiesta di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori iscritti ai COBAS in merito alla corresponsione della retribuzione dovuta, già stanziata e prevista dagli EE. LL., senza le restrizioni poste in essere dagli attuali bandi di accreditamento per l’erogazione dei Servizi.

Abbiamo già interpellato alcuni rappresentanti delle Istituzioni regionali e nazionali che si sono mostrati attenti alle nostre istanze e consapevoli della situazione di grande difficoltà dell’intera categoria. Con essi si è ventilata l’ipotesi del pagamento delle ore qualora ci fosse un fattivo raccordo Stato-Regione in tal senso e su cui si sta attivamente lavorando in queste ore.

Fiduciosi in un esito positivo rispetto alle nostre richieste, senza lasciare mai calare l’attenzione sui diritti dei lavoratori, ribadiamo quindi le nostre proposte per il consolidamento dei diritti della figura professionale dell’Assistente alla autonomia, alla comunicazione e igienico-personali:

• pagamento di tutte le ore non espletate a causa della sospensione delle attività didattiche in conseguenza dell’emergenza Coronavirus con i fondi già stanziati dalle Regioni;

• retribuzione dell’intero monte ore spettante anche in assenza dell’alunno, prevedendo in tale evenienza attività alternative e/o di programmazione;

• completa internalizzazione al MIUR o Enti Locali degli Assistenti con precisi criteri di titoli e anzianità di servizio.

Vista, però, la contingente ed eccezionale situazione di urgenza e l’evolversi continuo delle prescrizioni di legge in termini di contenimento della diffusione del virus, qualora fosse possibile per ragioni di sicurezza, il Coordinamento Regionale Cobas lascia libertà di partecipazione a singole manifestazioni locali anche non promosse da questa sigla sindacale.

Palermo, 5/3/2020                                        Coord. Reg. Sicilia Cobas Assistenti

CHIUSURA SCUOLE E RETRIBUZIONE ASSISTENTI AI DISABILI

Al Presidente della Regione Siciliana

Al Sindaco della Città Metropolitana di Palermo

Alle Società Cooperative Sociali accreditate per il

Servizio di Assistenza nella Città Metropolitana di Palermo

e p.c. Assistenti all’Autonomia, alla Comunicazione e Igienico-Personali

LORO SEDI

prot. n. 20/ASACOM del 27 febbraio 2020

OGGETTO: INIBIZIONE ACCESSO STUDENTI E RETRIBUZIONE ASSISTENTI AI DISABILI

L’art. 3, comma 1, dell’Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 2/2020, prevede che fino al 2 marzo 2020 è disposta nel territorio della provincia di Palermo l’effettuazione di pulizia e disinfezione straordinarie degli asili nido e delle scuole di ogni ordine e grado… con inibizione all’accesso degli studenti.

In conseguenza a questa disposizione, le lavoratrici ed i lavoratori impegnati nei servizi di assistenza specialistica in favore degli alunni disabili (in forza presso le Cooperative per conto della Città metropolitana di Palermo e come lavoratori autonomi per conto del Comune di Palermo) rimarcano, con fermezza, l’obbligo di corrispondere loro quanto dovuto in ragione della causa di forza maggiore, fattore questo che renderà impossibile procedere alla prestazione lavorativa.

Permane, infatti, un legittimo diritto a ricevere la giusta retribuzione, senza pretendere diverse soluzioni già avanzate per le via brevi circa l’utilizzo del monte ferie e/o il recupero delle dette giornate, opzioni queste di pertinenza individuale e che, come nel caso dei recuperi, sono spesso poco praticabili a causa di procedure farraginose e di limitazioni obiettive nei casi di un elevato monte ore complessivo settimanale.

Nella situazione di grave disagio che tutta la comunità sta vivendo, infatti, sarebbe illegittimo far gravare sui lavoratori gli effetti dell’emergenza in atto, tenendo conto anche del perdurare della palese violazione del vigente CCNL di categoria, in ordine al mancato pagamento delle ore risultanti da contratto individuale in caso di assenza dell’assistito.

Certi che le Società e gli Enti committenti in indirizzo comprenderanno la grave disparità che una diversa soluzione appaleserebbe, si resta in attesa di conoscere le determinazioni che si intendono assumere, preavvisando fin d’ora che – in caso di esito negativo – verrà approntata ogni azione a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici.

Infine, si rimane disponibili ad un incontro con gli Enti Locali, così come già ribadito in precedenti comunicazioni, in merito alla risoluzione delle numerose criticità che ancora affliggono il servizio di Assistenza nelle scuole di ogni ordine e grado nel territorio siciliano.

TEMPO PIENO PER GLI EX CO.CO.CO.

LE COMMISSIONI PARLAMENTARI APPROVANO LA NOSTRA PROPOSTA SUI CO.CO.CO.

Lo scorso 13 febbraio, le Commissioni congiunte I Affari costituzionali e V Bilancio hanno approvato nel Decreto Milleproroghe la proposta che abbiamo presentato ai parlamentari per rimediare alla critica situazione del personale, assistente amministrativo e tecnico ex Co.Co.Co., transitato nei ruoli dello Stato con la l. n. 205/2017. Personale che era stato assunto a part-time al 50%.

Successivamente, la Legge di Bilancio per il 2019 aveva determinato, con alcuni risparmi ottenuti, la trasformazione da tempo parziale a tempo pieno del rapporto di lavoro degli assistenti amministrativi e tecnici assunti nell’anno scolastico 2018/2019” solamente per 226 posti sui 779 complessivi. Pertanto ancora 553 lavoratrici e lavoratori hanno avuto – in quest’anno scolastico 2019/2020 – un contratto a tempo parziale solo a causa dell’inadeguata previsione di spesa prevista dalla Legge di Bilancio per il 2018. Occorrevano quindi ulteriori risorse per sanare questa irragionevole situazione, eliminando la discriminazione attualmente esistente e potenziando il personale tecnico e amministrativo nelle nostre Scuole.

Infatti, conseguentemente alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno per i rimanenti 553 posti, sarà anche possibile incrementare la dotazione organica del personale amministrativo e tecnico, nella misura pari ai posti in più occorrenti per portare 553 assistenti dal part-time al tempo pieno. Poiché gli assistenti in questione occupano, oggi, mezzo posto, e ne occuperanno uno intero a seguito dell’entrata in vigore della norma, occorreranno 276,5 posti in più.

Dopo aver lottato per le internalizzazioni dei collaboratori scolastici, siamo adesso soddisfatti per aver contribuito, insieme ai parlamentari che hanno fatto proprie le nostre proposte, a dare una migliore prospettiva lavorativa a centinaia di lavoratori e lavoratrici e nello stesso tempo aver ampliato l’organico – ancora inadeguato – del personale A.T.A. nelle nostre scuole.

9 febbraio ASSEMBLEA REGIONALE ASACOM

DIRITTO ALL’ASSISTENZA E ALL’AUTONOMIA PER LE PERSONE DIVERSABILI

DIRITTO A UN LAVORO DIGNITOSO PER GLI OPERATORI

Gli Enti Locali siciliani, con fondi stanziati dall’ARS, garantiscono l’espletamento di alcuni servizi alle persone diversabili che frequentano la scuola e/o l’università. Tali servizi sono articolati in: 1) Trasporto; 2) Assistenza Igienico-Personale; 3) Assistenza all’Autonomia e alla Comunicazione.

Sono gestiti da Cooperative regolarmente accreditate; il terzo servizio viene affidato anche a singoli professionisti, iscritti in un apposito albo e provvisti di partita IVA.

In premessa, va rilevato che l’irregolare erogazione dei fondi in più occasioni non ha garantito la dovuta continuità degli interventi. È come se per le persone diversabili il diritto allo studio non debba rispettare i calendari scolastici.

Meno diritti per le persone diversabili, ma anche minori diritti per i lavoratori

I COBAS si battono per una reale integrazione e inclusione delle persone diversabili, che, per essere effettivamente tale, necessita di stanziamenti congruenti e regolari e di personale, in particolare per quanto riguarda l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, adeguatamente formato e stabile.

Secondo l’articolo 13, comma 3, della Legge n. 104/1992: “Nelle scuole di ogni ordine e grado, [c’è] l’obbligo per gli enti locali di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati”.

Secondo il Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66 gli Enti Locali provvedono ad assicurare “gli interventi necessari per garantire l’assistenza per l’autonomia e per la comunicazione personale, inclusa l’assegnazione del personale […] il PEI […] è elaborato e approvato dal Consiglio di Classe con la partecipazione […] delle figure professionali specifiche interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiscono con la classe”.

Purtroppo, nonostante una normativa sufficientemente chiara, permangono ombre e difficoltà.

Rispetto agli operatori ASACOM manca innanzitutto una definizione professionale nazionale della figura (titolo di studio, percorso di approfondimento/specializzazione). Nell’ottica di qualificare ulteriormente tali operatori questo è il primo problema da risolvere.

Il problema fondamentale è, però, quello della organizzazione dei servizi. Affidarli, nella maggior parte dei casi, alle Cooperative confligge, infatti, con una giusta esigenza di efficacia, efficienza ed economicità.

Pertanto, come Organizzazione Sindacale ci si sta adoperando su una rivendicazione composta da due livelli da condurre parallelamente: il primo è quello del riconoscimento dei diritti fondamentali degli Assistenti (sia che lavorino in regime di lavoro subordinato che di libera professione) per garantire condizioni lavorative dignitose e in linea con le Professionalità che prestano in servizio, mentre il secondo è quello dell’internalizzazione del servizio che rappresenta la condizione fondamentale affinché l’Assistenza possa considerarsi parte integrante nel processo di inclusione delle Persone con Disabilità.

Nell’immediato, quindi, i COBAS si battono perché:

– per tutti i lavoratori delle Cooperative sia integralmente applicato il CCNL di categoria (sia rispetto ai diritti, che al salario). Per fare un solo esempio rispetto ai tanti diritti negati, basta ricordare che diverse Cooperative non pagano gli operatori quando l’alunno è assente, applicando, così, il modo di procedere tipico delle Agenzie Interinali;

– la procedura di accreditamento delle Cooperative rispetti il codice europeo degli appalti, le richieste dell’ANAC e quanto stabilito con la sentenza 2052 del 20.08.2018 del Consiglio di Stato;

– vengano tutelati gli assistenti con anzianità di servizio in ordine all’ingresso dei nuovi operatori, applicando norme unitarie sull’attribuzione degli alunni.

– ogni operatore ASACOM possa scegliere liberamente se prestare il proprio lavoro all’interno di una Cooperativa o individualmente (partita IVA) ottenendo in ogni caso un regime lavorativo garantito e tutelato.

Se le proposte possono andar bene nel breve periodo, l’obiettivo finale, così come è avvenuto per le cooperative di pulizie nelle scuole, non può che essere quello dell’internalizzazione di tutti i servizi, che garantirebbe un’organizzazione più coerente del lavoro e un risparmio per le pubbliche Amministrazioni. L’internalizzazione può avvenire sia all’interno degli Enti Locali, anche attraverso la costituzione di Società in house, che all’interno del MIUR, prevedendo anche dei criteri specifici che tengano conto sia dell’anzianità di servizio che delle specializzazioni/titoli accademici fin qui maturati dagli Operatori del settore.

Infine, a conferma della “praticabilità” di una tale prospettiva, va ricordato che l’ANAC ha ribadito che i servizi ad personam si configurano come mere prestazioni e andrebbero affidati ai singoli operatori.

Per garantire migliori servizi ai diversabili e maggiori diritti ai lavoratori i COBAS invitano operatori e famiglie a un

INCONTRO REGIONALE

domenica 9 febbraio ore 10.00 – 13.00

a Caltanissetta presso la sede COBAS di piazza Trento n. 35

NUOVO INCONTRO CON MIUR E MISE SULL’INTERNALIZZAZIONE PULIZIE

PERSONALE ATA: INTERNALIZZARE TUTTI ED ASSUMERNE ALTRI 15.000

Il tragico evento di Milano dimostra che occorre aumentare la vigilanza nelle scuole, dopo i tagli sconsiderati degli anni passati (35mila posti in meno negli ultimi 20 anni)

Con la legge Legge 30.12.2018 n. 145 “Legge di Bilancio 2019”, art. 1, comma 760, punto b) viene internalizzato il servizio di pulizia del personale Ata sui posti accantonati dalla legge 124/1999. Tale provvedimento ci ha visto del tutto favorevoli dato che da anni lottiamo per la totale internalizzazione dei servizi. Dal primo marzo 2020 lavoratrici e lavoratori delle ditte che hanno avuto in appalto in questi anni il servizio verranno assunti alle dirette dipendenze del MIUR.

Riteniamo insufficiente però che solo chi ha 10 anni di servizio possa partecipare. È inaccettabile, infatti, che dal 1° marzo un numero consistente di lavoratrici/ori (quelli che non raggiungono il requisito dei 10 anni) sia licenziato senza essere assunto nei ruoli dello Stato.

Presso il Ministero del lavoro e dello Sviluppo Economico si sono già svolti due incontri, a cui abbiamo partecipato, che non hanno però ancora definito i dettagli di questo passaggio che interessa 16.000 persone attualmente dipendenti dalle ditte né una prospettiva per coloro che non rientreranno nel contingente delle assunzioni. Avremo un nuovo incontro a fine gennaio col MISE e il MIUR.

C’è da ricordare che i posti accantonati dalla legge n. 124/1999 erano 12.000 mentre l’assunzione è prevista per un numero di 11.263 collaboratori scolastici e pur incrementando tale dato con le assunzioni di Palermo (305 già effettuate e altre 164 previste, per un totale di 469 posti) si rimane al di sotto del contingente tagliato. Inoltre c’è da dire che nel 1999 i posti di collaboratore scolastico erano 165.000 circa. Nell’attuale anno scolastico i posti in organico sono 131.143. Quindi il personale in questi anni ha subito una decurtazione che è andata ben oltre i posti accantonati per l’esternalizzazione. Nelle scuole questo ha provocato una diminuzione della sorveglianza esponendo alunne/i a notevoli pericoli fino al tragico episodio accaduto alla scuola Pirelli di Milano lo scorso 18 ottobre.

Pertanto è necessario un aumento complessivo e considerevole dell’organico che preveda l’immissione in ruolo di tutto il personale delle ditte e di almeno altri 15.000 lavoratrici/lavoratori iscritti nelle graduatorie ATA statali

LEGGE DI STABILITÀ APPROVATA. Assunti tutti i collaboratori scolastici ex Coop

APPROVATA LA LEGGE DI STABILITÀ

FINALMENTE INTERNALIZZATI A PALERMO TUTTI I COLLABORATORI SCOLASTICI EX COOP

Quando, nel settembre 2018, insieme ai lavoratori licenziati, riprendemmo la mobilitazione per internalizzare tutti coloro che da anni lavoravano come collaboratori scolastici nelle scuole statali palermitane, sapevamo che la strada non sarebbe stata facile.

Ma nello stesso tempo non potevamo accettare la situazione paradossale che vedeva coloro che avevano superato un concorso perdere il posto su cui già lavoravano da parecchi anni.

Nel successivo ottobre, in un incontro con l’allora sottosegretario MIUR Giuliano, facemmo notare l’incoerenza riscontrabile tra il costo per le convenzioni con le Coop palermitane (fino a 20 milioni di euro l’anno) e il finanziamento per l’internalizzazione del servizio con meno di 9mln. Era chiaro che questo taglio sarebbe gravato solo sui lavoratori che in oltre 150 si ritrovavano licenziati dal 31 agosto 2018, mentre solo 305 erano assunti. Chiedemmo quindi al MIUR e al governo di reperire le ulteriori risorse necessarie all’internalizzazione di tutti, visto che – per altro – si stava anche internalizzando tutto il servizio di pulizia delle scuole attraverso una procedura di assunzione del personale ricalcata su quella palermitana.

Dopo le manifestazioni a Palermo e a Roma, dopo gli incontri con Prefettura, Comune, Città metropolitana e Regione, dopo i confronti con MIUR, Governo e Commissioni parlamentari, dopo l’o.d.g. 9/1334-B/99, dell’on. Casa, approvato dalla Camera già a fine 2018, e i diversi emendamenti presentati, finalmente abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo posti: la legge di bilancio appena approvata ha stanziato le ulteriori risorse necessarie all’assunzione di coloro che hanno superato il concorso bandito col DDG n. 500/2018.

Come sempre, abbiamo atteso l’approvazione definitiva della legge prima di esprimere la nostra soddisfazione per la fine del calvario di tutti i collaboratori scolastici delle Cooperative palermitane, ingiustamente licenziati il 31 agosto 2018.

Come sempre, abbiamo voluto avere la certezza che il lavoro portato avanti, con determinazione e tenacia coi lavoratori e con quei parlamentari che fin dall’inizio hanno creduto nelle nostre ragioni, si completasse definitivamente.

Adesso è legge dello Stato il nostro obiettivo: «Per l’immissione in ruolo dei soggetti che hanno superato la selezione di cui all’articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, non ancora assunti alle dipendenze dello Stato, è stanziato l’ulteriore importo di 1,135 milioni di euro per l’anno 2020 e di 3,405 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021. Al medesimo fine, l’organico dei collaboratori scolastici presso l’ufficio scolastico della Regione siciliana è aumentato di 119 unità».

Così, dal 1° settembre 2020, anche chi era stato ingiustamente licenziato, pur avendo superato il concorso, sarà assunto dal MIUR e finalmente potrà riprendere il lavoro che per anni aveva già svolto nelle scuole palermitane.

Consideriamo questo come un ulteriore passo verso l’internalizzazione di tutti i servizi scolastici e la stabilizzazione di tutti i precari impegnati nella Scuola.