PERSONALE DOCENTE: vademecum di autodifesa

Neanche la legge 107, sulla “cattiva scuola”, ha cancellato del tutto la democrazia collegiale nei nostri istituti. Infatti, nel comma 78, si legge: “per dare piena attuazione all’autonomia scolastica e alla riorganizzazione del sistema di istruzione, il dirigente scolastico, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, garantisce un’efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali”.

Inoltre, nonostante le pesanti invasioni in materia contrattuale della chiamata nominativa e del bonus di merito, il CCNL e i contratti integrativi – compresi i contratti d’istituto – ci offrono ancora margini di manovra e di resistenza.

Ciononostante, negli ultimi anni, in molte, troppe, scuole sono stati i docenti e gli ATA, con silenzi e atteggiamenti passivi a permettere che anche i diritti ancora esistenti si trasformassero in concessioni, o, più semplicemente, sparissero. Facendo esclusivo riferimento alle norme vigenti, proviamo a rinfrescarci la memoria, convinti che non c’è democrazia senza esercizio dei diritti e, al tempo stesso, non c’è limite al peggio se non si oppone resistenza e si pratica il conflitto in forme collettive.

Siamo convinti che solo dalle scuole può ripartire la lotta contro le misure prese dal Governo: se i collegi docenti decidono di non collaborare alla distruzione della scuola pubblica allora ci sarà la possibilità di ottenere qualcosa. Non lasciamo il nostro destino (e il destino della scuola pubblica) ai vari burocrati di Cgil, Cisl e Uil, Snals, Ugl, che, ed è bene sottolinearlo, hanno lanciato l’anno scorso un segnale di smobilitazione facendo passare quasi un intero anno senza proclamare uno sciopero sia per contrastare la 107, sia sul contratto (ricordiamo tutti il grandissimo sciopero del 5 maggio 2015), cercando di “trattare” su singole questioni (vedi mobilità, valutazione …) ottenendo dei risultati nulli, se non dannosi.

Diffondiamo questo vademecum nelle scuole: è necessario conoscere la normativa, i nostri diritti ma, soprattutto, iniziare a contrastare (con atti assolutamente legittimi) l’arroganza di alcuni dirigenti scolastici.

SCARICA IL VADEMECUM E DIFFONDILO

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