SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI COBAS COLPITI DALL’OTTUSA REPRESSIONE DELL’ANTIMAFIA PAROLAIA

Il vilupendiolo
VILI-PENDIO

In..dignàti scuole

LAS Damiani Almeyda LAS Catalano Palermo ITC Vilfredo Pareto

In..dignàti tutti

Aggrediti e fermati i Cobas antimafia a Palermo Conf Cobas Sulla libertà di manifestazione – Fulvio Vassallo Paleologo Il dissenso in piazza Salvo Palazzolo – Repubblica Palermo La difesa dello stato di diritto – PDCI Quest’anno quello striscione non piace!! – Cittadini invisibili? No! Grazie Sono un docente palermitano… – Tommaso Lo Monte Fascismo? “Può darsi…” – Roberto Alessi Solidarietà ai militanti dei Cobas – PMLI Attacco alla libertà di espressione – Coordinamento Anarchico PA Continuo attacco ai diritti della persona – GC Partinico Vietato il diritto alla libera espressione – PRC Piena solidarietà ai compagni Cobas – PCL Ho difeso in piazza lo striscione Cobas – Pietro Milazzo Grave attacco alla libertà di espressione – Infoaut Il dissenso negato – Barbato Repubblica Palermo Non potevamo di certo stare zitti – Ass. Rita Atria Un esercito…. di insegnanti – Il pane e le rose E adesso denunciateci tutti – Mila Spicola Micromega online La verità ti fa male… Lia Gaudesi Continuiamo a ragionare CGIL Palermo Le parole dell’antimafia e l’antimafia delle parole Mario Spatafora Oltraggio al diritto Giuseppe di Lello

Una Risposta

  1. Sulla libertà di pensiero
    Si potrà ancora manifestare liberamente senza essere fermati o arrestati dalle forze dell’ordine? Dopo quanto è accaduto il 23 maggio, giornata in onore di Falcone, sarà più difficile! La notizia che docenti e militanti dei Cobas siano stati fermati in via Notarbartolo perché, si dice, stavano manifestando in modo illegale all’interno di una manifestazione perfettamente legale, è qualcosa che, se non fosse tragica, dovrebbe fare ridere. Essi hanno esposto uno striscione che le forze dell’ordine hanno dichiarato non autorizzato. Sicuramente le autorità avranno fornito un elenco degli striscioni e dei manifesti autorizzati ad apparire, e ci si sarà accorti che nell’elenco in questione non c’era quello dei Cobas. Da qui la dichiarazione di illegalità e il conseguente fermo. Oppure si sarà pensato che il contenuto di quello striscione avrebbe potuto rappresentare un elemento di riflessione sul presente, per cui era necessario rimuoverlo immediatamente, pena l’accusa di reato nei confronti di quanti avrebbero potuto leggere quel pericolosissimo manifesto. A questo punto c’è da chiedersi qual è il vero volto dell’antimafia: è quello che pubblicamente dissente e manifesta contro il disegno lucido e razionale di demolizione della scuola pubblica messo in atto dal governo Berlusconi, oppure è quello che la mattina commemora insieme al ministro Gelmini e il pomeriggio vieta il pensare libero? In attesa che qualcuno risponda, esprimo la più assoluta solidarietà ai docenti fermati e a Candida Di Franco.

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