L’antimafia parolaia non tollera l’antimafia sociale
Oggi pomeriggio intorno alle 17, mentre si svolgevano le celebrazioni per l’anniversario della strage di Capaci in via Notarbartolo a Palermo, è avvenuto un grave attacco alla libertà di espressione, confermando il tragico rafforzamento del regimo autoritario berlusconiano.
Un gruppo nutrito di aderenti ai Cobas era sceso in piazza collacando davanti al palco montato vicino all’albero Falcone uno striscione che recitava: LA MAFIA RINGRAZIA LO STATO PER LA MORTE DELLA SCUOLA”. Uno slogan che sottolinea come la lotta alla mafia deve essere condotta, oltre che sul livello repressivo, anche su quello del miglioramento delle condizioni socio-economiche di una larga parte di popolazione che diviene il bacino di arruolamento e di consenso all’agire malavitoso. Da questo assunto la necessità di un intervento dello Stato verso la garanzia di dignitose condizioni di vita per tutti i cittadini da garantire con un’offerta di servizi sociali (scuola, sanità, trasporti, ecc.), di lavoro o di un reddito minimo garantito.
Gli organizzatori della manifestazione, coloro che hanno portato a celebrare la giornata di oggi i ministri Alfano e Gelmini (diretti responsabili del degrado italiano e, in particolare, del collasso della scuola pubblica) non hanno gradito il punto di vista dei Cobas e di tante altre persone che in piazza hanno solidarizzato con noi, mandando un manipolo di solerti poliziotti a strapparci con la forza dalle mani il nostro striscione scaraventando a terra diverse persone.
Non paga di ciò la polizia ha fermato tre docenti, componenti dell’esecutivo provinciale dei Cobas di Palermo (che secondo le affermazioni del funzionario Digos responsabile dovrebbero essere rilasciati dopo la stesura di un verbale di fermo in questura, perché come tanti altri si erano opposti pacificamente alla rimozione dello striscione).
Con ciò si dimostra vera la nostra idea che le celebrazioni di oggi hanno un carattere meramente formale, che i richiami all’intervento sul sociale per combattere la mafia disturbano, che non è vero che lo Stato è compattamente schierato contro la mafia perche – come ci dicono i media in questi giorni – diversi politici siciliani di alto livello sono indagati per aver comprato i voti che li hanno fatto eleggere da Cosa Nostra.
– Ultim’ora: rilasciati dalla polizia alle ore 20,00 i compagni e la compagna Cobas responsabili della grave colpa di “libera manifestazione del pensiero” Siamo tutti con loro sempre più convinti della necessità del nostro impegno contro la cieca repressione di ogni forma di antagonismo e di critica del regime costituito
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