Un 5 maggio davvero strano quello appena trascorso a Palermo; in una piazza i Cobas Scuola in sciopero, manifestano contro l’ennesimo attacco alla scuola pubblica e contro qualsiasi forma di autonomia differenziata; in un’altra piazza le forze armate si mettono in bella mostra per reclutare giovani e studenti.


“Sogna cresci realizza” questo è lo slogan di una mostra statica e dimostrativa di mezzi, equipaggiamenti e dispositivi promozionali allestita dall’Esercito in piazza il 5 maggio a Palermo.
Il volantino distribuito recita “percorso guidato per l’arruolamento” invita i giovani ad intraprendere un percorso di futuro garantito in un territorio, la Sicilia, dove il tasso di abbandono scolastico nel gennaio 2023 si è attestato al 21,2 % e la disoccupazione giovanile al 22,9% con punte che sfiorano il 30 per cento e aumentano i NEET.
Accanto a strumentazioni, paracaduti e mezzi blindati, su un grande tappeto giallo e blu si esibivano uomini e donne dell’esercito simulando combattimenti di arti marziali.
A guardarli con curiosità una classe di scuola primaria, forse appena uscita dal teatro Massimo, dove si svolgeva uno spettacolo/conferenza dal titolo “L’inno svelato” a cui hanno partecipato circa mille ragazzi delle scuole palermitane.
La piéce, portata in scena nell’ambito delle celebrazioni del 162° anniversario dell’Esercito Italiano, è stata realizzata in collaborazione con il Comando Militare Esercito Sicilia e l’Ufficio Scolastico Regionale; a fine spettacolo è stato conferito un premio agli elaborati vincitori del XXVII Concorso Nazionale “TRICOLORE VIVO” e sulla scalinata del teatro Massimo si è esibita la fanfara del 6° Reggimento Bersaglieri.
Non avendo assistito allo spettacolo, possiamo solo immaginare le finalità propagandistiche di questo tipo di evento, l’esaltazione del tricolore, della patria, in perfetta sintonia con quanto avveniva fuori sul tappeto cioè la rappresentazione del compito dell’esercito di protezione e sicurezza che troppo spesso fa dimenticare il vero scopo delle forze armate quello di partecipare a missioni di guerra fornendo truppe, intelligence, e tecnologia sui campi di battaglia.
Purtroppo per le scuole palermitane l’esposizione degli alunni, di tutte le età, a strumenti e dispositivi militari, le visite alle caserme e alle basi militari sono ormai molto frequenti, anche a seguito della sottoscrizione di protocolli tra il Comando militare dell’esercito in Sicilia e l’Ufficio Scolastico Regionale il quale non ritiene necessario aprire una riflessione sull’argomento, in quanto sono i dirigenti scolastici, nella loro autonomia, ad aderire alle attività proposte dall’esercito.
La campagna per il reclutamento condotta dall’esercito diventa sempre più invasiva, l’orientamento svolto a “Orienta Sicilia”, le attività di PCTO svolte in caserma; ma anche incontri con i Bersaglieri all’IC De Amicis- Da Vinci o l’alzabandiera svolto all’ I.C. Capuana per sancire ufficialmente, l’avvio dell’anno scolastico “a sottolineare la sinergia tra scuola e Forze armate, l’una tesa a garantire agli studenti una didattica di pregio, l’altra pronta a trasmettere gli ideali di pace e libertà, fondamentali per saper affrontare le sfide future”, spiega l’Esercito. (Source: Adnkronos).
Questo crescente protagonismo militare nelle scuole è possibile a causa dell’emanazione di circolari di dirigenti poco rispettosi degli organi collegiali e troppo disponibili ad assecondare interessi e sensibilità esterne che nulla hanno a vedere con il ruolo della scuola, luogo di formazione e crescita delle persone, laboratorio di relazioni di cui l’educazione alla pace è sfondo permanente; questo è il ruolo affidato dalla Costituzione alla scuola.
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