LA REGIONE SICILIA VUOLE LASCIARE STUDENTESSE E STUDENTI DISABILI SENZA ASSISTENZA IGIENICO-PERSONALE?
I Cobas Scuola aderiscono alla manifestazione prevista per giorno 8 ottobre in diverse città della Sicilia.
A Palermo dalle ore 10:00 presidio davanti Palazo D’Orleans , Presidenza della RegioneSicilia
Avevamo già denunciato in data 19 novembre 2019 che la ex Dirigente Generale del Dipartimento Regionale della Famiglie e delle Politiche Sociali, Maria Letizia Di Liberti, in data 12 Novembre, aveva notificato ai Commissari e funzionari delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi dell’Isola che a partire da gennaio 2020 la Regione Sicilia non avrebbe più assunto alcun onere di spesa per il servizio igienico personale e che tale competenza, finora mantenuta sussidiariamente, era di esclusiva competenza delle scuole che dovevano provvedervi con proprio personale adeguatamente formato.
Quindi ancor prima della pronuncia del CGA siciliano, era ben nota la volontà politica di questo assessorato, colpevole non solo di avere assunto una decisione nefasta per lavoratori e soprattutto in capo alle famiglie dei disabili, ma non provvedendo per tempo a organizzare un servizio alternativo che garantisse, non tanto l’assistenza di base, ma il servizio specialistico per i disabili gravi e gravissimi, ha di fatto gettato in una grande confusione tutto il comparto regionale.
Nonostante la prolungata condizione di precariato in cui si è mantenuto il personale specializzato che opera da oltre 20 anni con professionalità e gradimento da parte delle famiglie e delle scuole, garantendo un insostituibile supporto organizzativo a studenti e studentesse con disabilità grave, oggi si vuole dare il benservito senza neanche prevedere una fase di transizione.
In poche parole: peggioramento del servizio con sovraccarico di mansioni per i collaboratori scolastici e licenziamento in massa di due mila assistenti igienico personali formati con corsi di 900 ore, riconosciuti dalla Regione Sicilia, come previsto dall’Ente Locale erogatore del servizio che fino a ieri era la Provincia, previsti da una legge, la 68/81, ancora in vigore e mai abrogata. Nessuna legge Regionale in vigore che regola il servizio di assistenza igienico prevede la sussidiarietà, né la l. n. 68/1981, il cui art. 10 che recita “i Comuni sono tenuti a promuovere l’inserimento dei soggetti portatori di handicap nelle istituzioni scolastiche normali con l’assegnazione di personale adeguato compreso quello per l’assistenza igienico-personale’’.
Ben 11 anni prima della Legge quadro sulla disabilità, la 104, la Regione aveva previsto che bisognava utilizzare personale esterno per assistere i disabili, e opportunamente formato.
Successivamente, con il recepimento del d.lgs. n. 112/1998, inglobato nella Legge Regionale n. 6/2000, art. 12 comma 2/C, le competenze vengono ripartite tra Comuni e Province.
E nella successiva Legge Regionale n. 15/2004, l’art. 22 conferma che le competenze, riguardanti gli studenti delle scuole superiori, restano fermamente a carico delle Province. Neanche in questa Legge vi è menzione di sussidiarietà, ma di obbligo.
Denunciamo l’esclusione degli assistenti igienico personali che da anni, con abnegazione, passione e costante presenza quotidiana hanno permesso ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze affetti da disabilità di frequentare la scuola, di superare tutte quelle barriere che, altrimenti, ne avrebbero impedito la normale fruizione. Compromettendo, di fatto, il diritto allo studio che rappresenta il primo segmento per l’inclusione sociale.
Siamo altresì preoccupati per i collaboratori scolastici che si vedrebbero, loro malgrado, addossare compiti e responsabilità impropri per le loro mansioni, malgrado il d.lgs. n. 66/2017 non aggiunga nulla di quanto già previsto nel vigente CCNL Scuola.
Per noi la norma è una sola: l’art. 22 della Legge Regionale n. 15/2004, in quanto quella nazionale, oltre a non aggiungere nulla alle mansioni dei collaboratori scolastici, esclude, con l’art. 17 del d.lgs. n. 66/2017, le Regioni a Statuto Speciale dall’adeguarsi alla norma nazionale in quanto vengono fatte salve le competenze attribuite, in materia di inclusione scolastica, secondo i rispettivi Statuti e le relative norme di attuazione.
Come pensa l’Assessorato alla famiglia di provvedere al crescente numero di studenti gravi frequentanti le scuole?
Lo stesso Assessore, Dott. Scavone, ha dichiarato che quest’anno c’è stato un aumento delle persone disabili gravissimi che sono passate da 10.746 a 12.831.
Allo stesso tempo nelle scuole, dopo il taglio al personale ATA, gli organici sono sottodimensionati a tal punto da pregiudicare persino la sorveglianza degli spazi scolastici.
Chiediamo la reintegrazione dei lavoratori lasciati ingiustamente a casa, a causa dell’utilizzo improprio dei collaboratori scolastici, nonostante i decreti attuativi del d.lgs. n. 66/2017 non siano stati ancora emanati, in modo da ripristinare il servizio di assistenza nella sua totalità per garantire agli studenti il loro diritto a frequentare le scuole della Sicilia e ai lavoratori di poter riprendere la loro attività.
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