Ciò che è accaduto martedì 26 febbraio al Liceo Classico Umberto I di Palermo rispecchia un bruttissimo clima repressivo che viene instaurato con il progetto “Scuola Sicura”.
Secondo quanto riferito dagli studenti, i Carabinieri, supportati da cani antidroga, avrebbero fatto uscire gli studenti dalle classi e perquisito gli zaini. Diversi studenti, minorenni, sarebbero stati isolati dagli altri compagni e trattenuti all’interno della classe, intimiditi dagli agenti senza un reale motivo. Tutto questo sotto gli occhi del preside del Liceo che avrebbe dato il via all’operazione di polizia. Turbamento e paura hanno fatto presto a impadronirsi degli adolescenti. Ci domandiamo: questo è il modello di scuola per i nostri alunni? Questo è il messaggio educativo per le giovani generazioni? Sostituire il rapporto educativo docente/discente con il controllo poliziesco non fa parte della nostra cultura. Queste azioni criminalizzano e umiliano i nostri ragazzi ed acuiscono il disagio sociale.
Attendiamo dal dirigente scolastico del Liceo Umberto I chiarimenti sul suo operato e chiediamo al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di intervenire immediatamente per prevenire ulteriori abusi.
I COBAS vigileranno affinché ulteriori abusi siano fermati sul nascere.
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