Continuano le consultazioni aperte e libere per il progetto della “Buona Scuola” del duo Renzi-Giannini. A Palermo forse la migliore dimostrazione .
“Stiamo facendo una consultazione molto seria e rigorosa in tutta Italia con tutte le associazioni e abbiamo avuto un confronto molto serio sul metodo“. Come dare torto al ministro Giannini che oggi a Palermo ha dato prova di grande disponibilità all’ascolto, insieme al suo “staff”, anche nei confronti di quei gruppi più pregiudizialmente ostili ad ogni forma di innovazione. Si è addirittura preoccupata di far dare risposte alle loro pur tendenziose e tutte ideologiche osservazioni risparmiandogli il fastidio di dover arrivare fino alla loro stessa scuola, il Regina Margherita, ma facendogli dare risposte chiare ed inequivocabili e certamente incisive così da rimanere ben impresse nelle loro teste (come ha ragione il ministro, il metodo è tutto!) fin sulle stradine del centro storico di Palermo dove solerti collaboratori hanno spiegato con metodo impeccabile a suon di “articolati” ragionamenti, a quei piccoli dissidenti di professione, gli errori del loro metodo e dei loro pensieri.
Ma cosa contesta insomma questo sparuto (solo qualche migliaio in corteo e scuole deserte a Palermo il 10 ottobre insieme ai Cobas della scuola) gruppetto di rituali contestatori (lo ha ben detto la ministra “non ricordo, a memoria, un autunno senza contestazioni studentesche” che noia!)?
Giudicate voi: “Leggendo le linee guida della ‘Buona Scuola’ proposta dal duo Renzi – Giannini come studenti, notiamo la stessa continuità con la riforma Gelmini – afferma Vito Planeta, studente del Regina Margherita e portavoce del Coordinamento Studenti Medi Palermo – La Buona Scuola di Renzi si traduce in una sempre maggior privatizzazione delle scuole, in un abbassamento della qualità dell’offerta formativa, nello sfruttamento del lavoro degli studenti e nella precarietà d’insegnamento per la classe docente.
Noi studenti in questi anni abbiamo subito aumenti di tasse e spese scolastiche sempre più esose, il peggioramento delle condizioni di vita e di studio in classi troppo affollate e in strutture fatiscenti alcune delle quali abbiamo persino visto crollare. Abbiamo vissuto l’irrigidimento dei rapporti con i docenti sempre più prepotenti grazie al ricatto del voto di condotta e la repressione nei confronti di chi fra noi si oppone apertamente a questo stato di cose“.
Per obiezioni evidentemente così faziose ed infondate non c’era bisogno dell’intervento diretto del ministro e in verità ognuno avrebbe potuto confutarle tanto che ci hanno pensato le forze dell’ordine con inesorabili ragionamenti calati dall’alto per far uscire da quelle loro testoline quei vecchi, noisi, anacronistici “cliché politici” (ipsa dixit)
In queste foto si vedono ben chiare le puntuali argomentazioni delle forze dell’ordine in risposta a tutti questi, francamente insopportabili, cliché:
La Buona Scuola di Renzi si traduce in..
1 – una sempre maggior privatizzazione delle scuole
Risposta facilissima: eccovi un po’ di statal intervento!
2 – in un abbassamento della qualità dell’offerta formativa
mah, quasi non val la pena di rispondere ma già che ci siamo… e giù offerta formativa, beccati ‘stu progetto
3 – nello sfruttamento del lavoro degli studenti e nella precarietà d’insegnamento per la classe docente
questa poi… vorrebbero essere pagati per il lavoro che svolgono? Per intanto prendete questo acconto
4 – in questi anni abbiamo subito aumenti di tasse e spese scolastiche sempre più esose, il peggioramento delle condizioni di vita e di studio in classi troppo affollate e in strutture fatiscenti
tasse più esose? permettete che vi elargiamo un pur piccolo contributo e in quanto alle classi affollate state sereni, adesso ci pensiamo noi… per i più esigenti aule spaziose e contributi a pioggia
Non vi annoiamo oltre. Per chi volesse vedere l’intero certamen condotto in punta di sana e raffinata dialettica basta cliccare qui per l’intero video del “dibattito” (batti e ribatti ‘sti studenti si saranno convinti?)
Che dire infine a chi, come il faziosissimo collettivo del Regina Margherita, contesta “anche la Preside, professoressa Pia Blandano, che ha organizzato una passerella di politici all’interno dell’istituto.. che all’interno della nostra scuola non ci sia permesso di entrare e partecipare all’incontro. Infatti solo ad una ristretta delegazione, munita di pass, di studenti e professori selezionati dalla preside sarà consentito partecipare. Questo per evitare l’imbarazzo del ministro rispetto ad eventuali contestazioni degli studenti.”?
Che la Preside e la Ministra gliela hanno suonata per bene!
E QUESTA E’ LA MUSICA, SIAMO TUTTI AVVISATI
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