Almeno 200 persone, che hanno partecipato al presidio davanti la scuola intitolata a Padre Pino Puglisi, hanno accolto Renzi al grido di buffone e vergogna.
Un presidio variegato, con studenti, precari della scuola, quota96, tanti disoccupati e lavoratrici e lavoratori, che come gli edili a causa della crisi hanno perso il lavoro, che hanno rivendicato il diritto al lavoro e ad una scuola di qualità di tutti e per tutti, come quella per cui si è battuto Padre Pino Puglisi. Gli slogan più gridati sono stati quelli contro le classi pollaio, il finanziamento alle scuole scuola private e l’ingresso dei privati nella scuola pubblica, contro il merito, temi che ritornano oramai da Berlinguer ad oggi.
Un grande evento mediatico per Renzi che sceglie una scuola di frontiera in un quartiere di forte infiltrazione mafiosa, per imbonire l’opinione pubblica con la promessa di stabilizzare 149.000 precari a settembre del 2015, e per annunciare la consultazione popolare sul piano per la “buona scuola”. E mentre TV e media hanno amplificato l’evento mediatico per Renzi e le sue “proposte” è stata operata la censura di fatto per tutti quegli interventi scomodi che non non sono andati in onda nei tg, che hanno denunciato i tagli alle risorse economiche alle scuole, i tagli degli organici, i tagli alle ore di sostegno per gli alunni disabili, la più volte disattesa promessa del pensionamento dei 4.000 lavoratori della scuola quota 96 e le conseguenti assunzioni dei precari sui posti che si sarebbero resi disponibili, i danni che provocherebbe il suo piano scuola.
È questo l’ascolto che vuole sul suo progetto di scuola? O è la solita farsa?
Renzi, attraverso le interviste rilasciate ai giornalisti a conclusione della cerimonia inaugurale, è stato chiaro sulla svolta che vuole imprimere alla scuola e che ne rappresenta il nodo centrale: il MERITO, e lo antepone facendone da contrappeso alle 149.000 assunzioni dei precari inseriti nelle GaE. Un pericoloso ricatto che vuole dividere il personale della scuola di ruolo e precario, dividere i docenti per decreto tra “bravi” (66%) e “somari” (34%) chiedendo di rinunziare agli scatti automatici per la progressione di carriera e di rassegnarsi al blocco del rinnovo contrattuale.
La “buona scuola” di Renzi è irricevibile, il suo piano contiene le peggiori proposte che i governi precedenti hanno invano tentato di far passare, e che i lavoratori della scuola hanno bocciato.
Rimandiamo al mittente il piano della “buona scuola” del duo Renzi-Giannini.
Apriamo noi la consultazione sul piano Renzi della “buona scuola” organizzando assemblee di scuola e cittadine, organizzando lo Sciopero Generale di tutto il personale della scuola del 10 ottobre, mettendo in piazza decine e decine di migliaia di lavoratori a fianco di genitori e studenti, dimostrando di fatto il rifiuto di tale piano da parte del popolo della scuola.
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