SCIOPERO 13 MAGGIO CONTRO L’INVALSI E PER LA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA

Oggi 13 maggio, terzo giorno di sciopero, si sono fermate le scuole medie e superiori
Nel presidio tenuto stamattina a Palermo, in piazza Politeama, si sono alternati numerosi docenti e ATA da cui abbiamo ricevuto le prime informazioni sulla situazione palermitana. In alcune scuole non sono neanche stati aperti i fascicoli mandati dall’Invalsi (tra le altre, l’I.I.S.S. DAMIANI ALMEYDA-CRISPI e il L.C. GARIBALDI) per la decisa opposizione dei collegi docenti, in altri istituti decine di docenti e ATA hanno impedito lo svolgimento regolare delle prove (dal L.S. EINSTEIN al L.S.U. e L. DOLCI, dall’I.I.S.S. VOLTA al L.A.S. CATALANO), mentre in molti casi gli studenti hanno boicottato le prove, assentandosi in massa o annullando i test.

Nonostante in diverse situazioni si sia assistito ad abusi da parte di dirigenti scolastici, di cui valuteremo l’eventuale comportamento antisindacale (minacce a docenti e studenti, illegittime sostituzioni dei “somministratori”, modifiche di orario o accorpamento dei pochi alunni presenti, ecc.), e nonostante vari “insegnanti” (?) si siano purtroppo resi disponibili al crumiraggio sostituendo gli scioperanti, tantissime altre scuole si sono unite alla protesta e allo sciopero: dall’I.T.T. MARCO POLO all’I.I.S.S. MEDI, dal L.S.U. FINOCCHIARO APRILE all’I.T.E. PARETO, dal L.C. MELI all’I.I.S.S. MAJORANA, dall’I.I.S.S. UGDULENA al L.S.U. REGINA MARGHERITA, dall’I.T.E.T. PIO LA TORRE all’I.I.S.S. KYOHARA – PARETO, al L.S. SAVARINO tra gli altri.
Ma contro la generale politica scolastica del governo Renzi che intende proseguire l’immiserimento materiale e culturale dell’istruzione pubblica, oggi hanno scioperato anche i colleghi della scuola media, nonostante non fossero sottoposti ai quiz Invalsi. Dalla S.M.S. GRAMSCI, alla G. RUSSO, dall’A. UGO alla LEONARDO DA VINCI e alla BORGESE, dall’I.C.S. SFERRACAVALLO all’ABBA-ALIGHIERI, docenti e ATA hanno protestato contro la “piena eguaglianza” tra scuola privata e pubblica; il taglio di un anno di scolarità e quindi un’altra cospicua parte di spese per l’istruzione pubblica (già ridotte del 30% negli ultimi 20 anni); la cancellazione degli scatti di anzianità e l’ulteriore blocco di contratti e stipendi fino al 2020.
Dunque, come Cobas, abbiamo scioperato e manifestato anche perché vengano restituiti a docenti ed Ata gli scatti di anzianità e 300 euro mensili di aumento come parziale recupero del salario perso negli ultimi anni, per dire NO ai soldi alle scuole private, alla riduzione di un anno della scolarità, ai BES, alle classi-pollaio; per massicci investimenti nella scuola pubblica, per l’assunzione stabile dei docenti ed ATA precari e la definitiva garanzia del mantenimento del ruolo docente per gli “inidonei”, per il pensionamento immediato dei Quota 96.

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