Continuano a giungere risposte positive dai tribunali alle richieste di molti lavoratori della scuola tenuti in stato di precarietà ma che lavorano ormai da decenni senza quei diritti minimi come gli scatti d’anzianità.
Facciamo un po’ la storia sul caso più recente, che ci giunge dal tribunale di Salerno.
Questo tribunale, con la sentenza n. 3651 del 14 luglio 2010, riconosce gli aumenti derivanti dagli scatti d’anzianità a un docente, con oltre dieci anni di precariato sulle spalle. L’insegnante, sostenuto dai Cobas della scuola e dal Comitato insegnanti ed Ata precari di Salerno, aveva dato, lo scorso anno, mandato ad un legale per richiedere con decreto ingiuntivo al Miur, le somme non percepite a causa della mancata corresponsione degli aumenti d’anzianità previsti dai vari Ccnl della scuola.
Il giudice del lavoro del tribunale di Salerno accolse il decreto, contro il quale, però, giunse puntuale l’opposizione del Miur. La sentenza del 14 luglio scorso ha rigettato senza ambiguità le pretese del Miur accogliendo la tesi della difesa del docente precario: “L’art. 53 della legge n. 312/1980 continua a trovare applicazione nel comparto scuola, è ancora in vigore e come tale disciplina la fattispecie in esame, proprio perché recepito in toto dalla stessa contrattazione collettiva”. Il Miur, quindi, è stato condannato a pagare 4.068,39 euro al docente, oltre le spese per l’onorario dell’avvocato.
Dopo i pronunciamenti della corte europea e di vari tribunali italiani, giunge l’ennesima sanzione del comportamento discriminatorio nei confronti dei colleghi precari.
Ma il Miur si ostina a tenere questi lavoratori in condizioni di minorità, con contratti – sottoscritti anche da sindacati che dicono di tutelare i precari – che non ne riconoscono i diritti sia a livello economico né giuridico. Una disparità di trattamento che non trova giustificazione e che i Cobas hanno deciso di contrastare fortemente sia con le mobilitazioni che con i numerosi ricorsi al giudice del lavoro avviati in ogni parte d’Italia. Conquistare gli scatti di anzianità per il personale precario, giocoforza significherà anche ottenere il riconoscimento di tutto il servizio pre-ruolo per il personale già immesso in ruolo. Nei prossimi mesi andranno a sentenza altre centinaia di ricorsi analoghi promossi dai Cobas anche qui a Palermo, ai quali se ne aggiungeranno, in seguito a questa ennesima sentenza, tantissimi altri.
Per raccogliere altre adesioni e per ulteriori informazioni
martedì 14 settembre ore 17.00 ASSEMBLEA presso la sede Cobas di piazza Unità d’Italia, 11
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