I COBAS Scuola di Sicilia, Umbria e Veneto, insieme alla CUB Scuola Università e Ricerca del Piemonte, aderiscono all’Appello di un gruppo di docenti italiani a seguito del varo, da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, delle Linee Guida per l’introduzione dell’intelligenza artificiale a scuola.
Primi mesi di scuola. Ci siamo trovati sempre più pressati da adempimenti burocratici, registri on line da compilare, piattaforme da attivare, app da scaricare, mail da leggere, circolari da controllare ad un ritmo pressoché continuo, nonostante la vulgata generale sostenga che la digitalizzazione semplifichi il lavoro e possa migliorare la didattica.
CONVEGNO NAZIONALE DI FORMAZIONE in presenza e a distanza martedì 25.11.2025, ore 9.00 – 17.30 presso l’IIS “Giovanni Valle”, via Tiziano Minio, 13 – Padova
Il CORSO è utile all’assolvimento del diritto-dovere di formazione ex art. 36 CCNL 2024 e dell’obbligo di formazione ex art. 1, comma 124, l. n. 107/2015
Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un sempre più consistente processo di colonizzazione del mondo della scuola, dagli ambiti organizzativo-amministrativi alla didattica, da parte delle tecnologie digitali proprietarie; tale processo, che ha visto una forte accelerazione durante il periodo pandemico e i successivi progetti legati al PNRR, giunge oggi al suo apice con l’introduzione di un nuovo strumento digitale nella didattica: la cosiddetta INTELLIGENZA ARTIFICIALE.
Alla fine di un impegnativo anno scolastico e prima di goderci il meritato riposo, abbiamo organizzato due incontri a distanza per fare una valutazione su quanto accaduto, ma soprattutto per riflettere insieme su come affrontare il prossimo futuro.
Una giornata di formazione per riflettere sulle dinamiche che iniziano fin dal 1985 con il primo piano della ministra Falcucci sull’introduzione dell’informatica nella scuola italiana, per evolvere nel Piano Scuola 2.0 e infine nel Piano Scuola 4.0. Che impatto ha la tecnologia sull’insegnamento? Come cambia il mestiere dell’insegnante? Davvero la tecnologia rivoluziona l’insegnamento oppure è piuttosto un fenomeno sociale, le cui dinamiche possono e devono essere regolate collettivamente, in una dinamica democratica?
LA SCUOLA NELLA TRANSIZIONE DIGITALE Il prossimo futuro di scuola e lavoro
ITIS PININFARINA via Ponchielli, 16 – 10024 Moncalieri (TO) lunedì 31 marzo 2025 – ore 8.15/14.00 [partecipazione da remoto per residenti fuori Torino e prima cintura (Moncalieri, ecc.)]
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Meno insegnamento, più business: l’equazione dell’«innovazione»*
di Luca Malgioglio
Insegnare Insegno da prima del Duemila, potrei mostrare con innumerevoli esempi il tracollo verticale delle capacità linguistiche degli studenti, che si è intensificato negli ultimi dieci anni, fino a diventare una vera e propria catastrofe dopo gli anni della “DaD”: grafie illeggibili, ortografia e punteggiatura quasi casuali, sintassi priva di una struttura logica, mancata conoscenza del significato della maggior parte delle parole anche di uso comune della nostra lingua, enormi difficoltà a pensare e a immaginare.
Omini di burro. Scuole e università al Paese dei Balocchi dell’IA generativa di Daniela Tafani *
Sommario Come l’omino di burro del romanzo di Collodi, chi introduca nelle scuole e nelle università strumenti di “intelligenza artificiale generativa”, promette agli studenti un Paese dei Balocchi in cui potranno scrivere senza aver pensato. I sistemi neoliberali – nei quali si ritiene che la didattica sia un addestramento ai test e che la valutazione delle opere dei ricercatori non ne richieda la lettura – sono già pronti a un simile annientamento dell’istruzione pubblica e alla sua sostituzione con qualche software proprietario.
Indice: 1. Macchine per scrivere frasi probabili 2. La bolla dell’“intelligenza artificiale generativa” 3. Il valore dell’istruzione: le aziende e le narrazioni Edtech 4. Girelli, stampelle e ciuchini: gli omini di burro nei sistemi neoliberali