
domenica 1 giugno a Palermo
CONTRO IL GENOCIDIO IN PALESTINA
ore 18.00 a piazza Politeama
La nostra MUSICA per rompere il SILENZIO omertoso e complice delle Istituzioni di fronte al genocidio perpetrato dal sistema sionista nei confronti del popolo palestinese.
L’idea nasce a Firenze pochi giorni fa, da un messaggio e un passaparola tra i corridoi del Teatro del Maggio Fiorentino e dell’Orchestra della Toscana…
Vuole essere sì una manifestazione apartitica, che accoglie il supporto soltanto dalle associazioni umanitarie e nate a sostegno della causa palestinese, ma anche una manifestazione assolutamente politica, nel senso più classico e genuino del termine. Si canterà contro il silenzio delle nostre istituzioni, si suonerà contro il massacro che sta subendo il popolo palestinese: saremo un’unica voce per la libertà, per la giustizia e per il diritto sacrosanto di ogni popolo a resistere contro ogni forma di oppressione, sopruso e violenza.
Alice Parente, Clarice Curradi, Mattia Petrilli, Antonia Fino, Andrea Tiddi, Jorg Winkler
ore 21.00 a piazza Marina
Suonerà Giuseppe Milici per Gaza. Invitiamo le associazioni e la cittadinanza a partecipare con lumi, torce, candele… per illuminare la notte.
ore 21.00 a Palazzo Santa Rosalia
Anche l’Accademia di Belle Arti di Palermo si unisce all’iniziativa NELLA NOTTE DELLA DEMOCRAZIA GAZA MUORE. SANZIONI SUBITO
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Ma poi, come ha scritto la giornalista palestinese Dalia Ismail qualche giorno fa su il Fatto Quotidiano:
«… Gli europei piangono. Piangono per Gaza senza dire chi ha ridotto Gaza in questo stato. Si illudono che sia solo colpa di Netanyahu — un singolo uomo, ormai scomodo persino per loro. Piangono “da umani”, non da complici. Ma non siamo solo “umani” esterni a tutto ciò: siamo parte di un sistema politico, culturale ed economico che finanzia, legittima e protegge chi Gaza la devasta.
Allora cosa fare, invece? Invece di commuoverci solamente davanti ai corpi martoriati, iniziamo a riconoscere l’umanità piena dei palestinesi. Non solo vittime, non solo affamati, non solo morti: soggetti politici, consapevoli, organizzati. Con visioni, voci e strategie. Non hanno bisogno della nostra pena, ma del nostro sostegno. Sostegno senza condizioni, senza filtri, senza proiezioni rassicuranti. Smettiamola di chiederci quanto possiamo piangere; iniziamo a domandarci come possiamo sostenere davvero la loro lotta. Questo significa ascoltare e amplificare le richieste dei movimenti palestinesi; sostenere il boicottaggio economico, culturale e accademico di Israele (BDS); smettere di criminalizzare la resistenza; denunciare con chiarezza le complicità italiane ed europee nel genocidio in corso…».
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QUI materiali informativi e di studio sulla situazione palestinese [periodici aggiornamenti]
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