COME TUTELARE I NOSTRI DIRITTI
Purtroppo, come sappiamo, troppi DS e DSGA spesso non applicano la normativa e agiscono illegittimamente e soprattutto impunemente nei confronti del personale. Per ovviare a questa situazione è innanzitutto necessario conoscere le norme che non sempre sono di facile comprensione e accessibilità.
Il testo del CCNL 2024 integrato con tutta la normativa
Sappiamo, infatti, che ogni rinnovo contrattuale introduce nuove norme e ne modifica altre precedenti, ma molte altre ancora rimangono in vigore, mai abrogate né corrette. Inoltre, spesso gli articoli del CCNL fanno riferimento a leggi e altra normativa. Non esiste quindi un unico testo cui riferirsi, ma un insieme di norme disseminate nei diversi testi che possono notevolmente complicare la comprensione delle diverse materie.
Per ovviare alla difficoltà di reperire tutte queste fonti normative e fornire a docenti e ATA un utile strumento, abbiamo pubblicato il testo del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – CCNL, del 18.1.2024, integrato con gli articoli ancora vigenti dei precedenti contratti e con tutti i collegamenti alle norme richiamate nel testo.
Di seguito agli articoli sono anche indicati [e facilmente raggiungibili] importanti orientamenti giurisprudenziali che aggiorneremo nel tempo.
Infine, pubblichiamo in fondo al testo degli articoli anche gli Orientamenti applicativi che l’ARAN ha prodotto su alcune materie contrattuali nonché le nostre risposte ai più frequenti quesiti ricevuti su questi stessi argomenti. Anche questi verranno aggiornati periodicamente.
Con questo strumento ci auguriamo di contribuire alla costruzione di una sempre maggiore consapevolezza del nostro ruolo di lavoratori e lavoratrici, e favorire la partecipazione diretta del personale alle scelte che ci riguardano, rifiutando “ogni forma di privilegio propria del sindacalismo di mestiere che produce la separazione tra rappresentanti e rappresentati” (art. 3 dello Statuto COBAS Scuola).
Rimostranza scritta
Quindi, una volta acquisita una maggiore conoscenza critica su quali siano i nostri obblighi di lavoro previsti dai contratti, quando consideriamo illegittimo un ordine di servizio possiamo opporci alla sua esecuzione presentando una semplice rimostranza scritta.
Infatti, l’art. 17 del d.P.R. n. 3/1957, esplicitamente richiamato dall’art. 146 del CCNL 2007 [ancora vigente ai sensi dell’art. 1, comma 16, del CCNL 2024], prevede che “l’impiegato cui venga impartito dal superiore un ordine che egli ritenga palesemente illegittimo, deve farne rimostranza in forma scritta allo stesso superiore, dichiarandone le ragioni. Se l’ordine è rinnovato per iscritto, l’impiegato ha il dovere di darne esecuzione. L’impiegato non deve comunque eseguire l’ordine del superiore quando l’atto sia vietato dalla legge penale”.
Inoltre, l’art. 23, comma 3, lett. h) del CCNL 2024 riconferma la stessa disciplina aggiungendo l’“illecito amministrativo” tra le ragioni che impediscono l’esecuzione dell’ordine di servizio.
Quindi nel caso di un ordine di servizio, che – ricordiamolo – deve sempre avere la forma scritta, e che riteniamo palesemente illegittimo [ad es. in contrasto con le delibere degli Organi Collegiali, con le norme contrattuali, coi regolamenti, codici, ecc. o comunque affetto “da un vizio di legittimità, cioè da uno dei vizi tipici degli atti amministrativi o da altri vizi, che nella specie rilevano come violazioni dei generali principi di buona fede e correttezza”, Cass. Sent. n. 31086/2018] facciamo protocollare una breve lettera seguendo questo modello e rifiutiamoci di eseguirlo.
Solo nel caso l’ordine venga nuovamente rinnovato per iscritto, e qualora la sua esecuzione non comporti un reato o un illecito amministrativo, bisogna eseguirlo, promuovendo successivamente un’eventuale azione giudiziale.
Nella tabella che segue, alcune situazioni illegittime in cui spesso ci imbattiamo nella nostra attività quotidiana e che potremmo contrastare con una rimostranza scritta:

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