Ma quale militarizzazione? Le scuole sono libere di scegliere!

No, non sono libere di scegliere. Le attività delle forze armate non sono discusse nei Collegi dei docenti.
Negli istituti comprensivi di scuola primaria e di media inferiore queste iniziative sono presentate come attività istituzionali. Puntano sulla dimensione simbolica, sulla valorizzazione delle forze armate, sul buon vicinato con le strutture militari, e veicolano un senso di familiarità e di protezione, se non di fascino della divisa e del dispiego di mezzi e tecnologia avanzata:
• celebrazioni e giornate commemorative del mondo militare;
• lezioni e attività svolte dalle forze armate, in orario scolastico nelle scuole;
• visite a caserme, alzabandiera, inno, contatto con armi e strumentazioni militari;
• presenza nelle piazze, eventi sportivi e ginnasta dinamica militare (GDMI), campi estivi, concorsi a premio.
Nelle scuole medie superiori alla dimensione simbolica e al “fascino della divisa” si affiancano iniziative ben più concrete di orientamento e alternanza scuola-lavoro, ormai incardinate nelle varie attività che a vario titolo distolgono studenti e studentesse dal loro diritto/dovere di dedicarsi alla formazione e alla crescita personale:
• PCTO [ex alternanza scuola/lavoro] presso strutture militari e/o industrie belliche;
• orientamento professionale;
• interventi dei militari sui temi della legalità, del cyberbullismo, della parità di genere;
• interventi nell’ambito dell’Educazione civica su temi di geopolitica in un’ottica nazionalista e militarista;
• visite di istruzione e attività didattiche presso caserme, basi NATO, mostre mercato di armi e di tecnologia ad uso bellico;
• celebrazioni militari.
Per le vie amministrative si è proceduto e si procede in modo deciso e pervasivo con una serie di protocolli d’intesa che proliferano a cascata, normalizzati, calati dall’alto e parcellizzati, per cui a studenti e docenti arrivano le circolari con attività militarizzanti non discusse dall’organo scolastico competente: il Collegio dei docenti, e così ci ritroviamo:
– a livello nazionale, protocolli inter-ministeriali fra i Ministeri della Difesa, del Lavoro, dell’Istruzione, e fra i Ministeri e le diverse articolazioni delle Forze armate;
– a livello regionale, protocolli fra gli Uffici Scolastici Regionali e le articolazioni delle Forze armate [Esercito, Marina; Aeronautica, IstitutoGeografico Militare ecc.];
– a livello locale, protocolli che le singole scuole, in nome della loro “autonomia”, siglano con le presenze militari sul territorio [caserme, basi militari, porti militari, forze dell’ordine, industrie belliche ecc.] rubricati come alternanza scuola-lavoro, educazione civica e nuovo orientamento.