Ma è davvero necessario parlare di militarizzazione delle scuole e delle università? Non si sta esagerando?

No, non stiamo esagerando. La militarizzazione delle scuole è una realtà che si traveste di volta in volta da orientamento professionale, oppure da baluardo di legalità, oppure da garante delle istituzioni. Per questo le varie forme di militarizzazione non sono percepite dalla maggioranza dei docenti e delle famiglie come una anomalia incostituzionale e una aberrazione pedagogica [mettere armi e apparati militari a contatto di bambini e bambine].
Invece, sono prassi diffusa e normalizzata le lezioni a scuola di esponenti dei carabinieri o della polizia a studenti di ogni età sulla legalità o sulla parità di genere; della polizia postale sul cyber-bullismo; della polizia stradale sul codice della strada; dell’esercito sulla storia e sulle festività nazionali; dell’aeronautica o della marina sull’ambiente.
Tutti questi interventi nelle scuole da parte di militari danno a intendere che i docenti non siano capaci di parlare ai giovani di certe tematiche [mentre il mestiere di insegnante è proprio questo!].
Per evitare questi interventi dei militari nelle scuole come “esperti” basta riflettere che un/a giurista parlerà in modo più coinvolgente di legalità o di parità di genere; un/a psicologo/a di bullismo; un/a autista di codice della strada; un/a biologo/a di ambiente ecc.