SCUOLA e DIGITALE: che ne pensano i/le docenti?

Primi mesi di scuola. Ci siamo trovati sempre più pressati da adempimenti burocratici, registri on line da compilare, piattaforme da attivare, app da scaricare, mail da leggere, circolari da controllare ad un ritmo pressoché continuo, nonostante la vulgata generale sostenga che la digitalizzazione semplifichi il lavoro e possa migliorare la didattica.

Prima che questo processo – che sarà irreversibile solo se nessuno si opporrà – finisca di travolgere il lavoro dei docenti e di tutto il personale della scuola, vorremmo capire cosa ne pensiamo e scoprire quali motivi di riflessione, dibattito e proposte possano venire fuori dal mondo della scuola.

Le questioni sono tante: l’uso del registro elettronico, entrato di prepotenza nella scuola anche se ad oggi non sussiste nessun obbligo; il diritto alla disconnessione nel nuovo modello di lavoro “digitale” (o il dovere alla connessione?); l’uso delle piattaforme didattiche, dilagate a partire dalla pandemia; l’IA generativa e la promessa della didattica individualizzata; la raccolta massiva dei nostri dati e di quelli di allievi/e.

Invitiamo allora tutti e tutte a compilare il questionario online (link questionario) che abbiamo diffuso qualche settimana fa e a condividere, ove d’accordo, l’appello I.A. BASTA sull’Intelligenza artificiale a scuola (link appello) e la mozione allegata (link mozione).

Vi invitiamo anche a partecipare ai convegni di formazione sul tema dell’I.A. e della digitalizzazione della scuola che da un anno il CESP organizza in giro per l’Italia, l’ultimo a Padova il 25 novembre in presenza e on line (Convegno).

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