Riceviamo dal nucleo territoriale palermitano* dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
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IL 4 NOVEMBRE NON Ė LA NOSTRA FESTA
FUORI LA GUERRA DALLA STORIA E DALLA SCUOLA
PRESIDIO lunedì 4 novembre ore 17.00 davanti la Leonardo spa
via Villagrazia n. 79 alla Guadagna – PALERMO
«Niente metterà fine alla guerra a meno che i popoli stessi non si rifiutino di entrare in guerra» [Albert Einstein].
ll 4 novembre, tradizionalmente celebrato come la giornata della vittoria dell’Italia nella Prima guerra mondiale fu istituito per ricordare l’Armistizio di Villa Giusti del 1918 che sancì la vittoria dell’Italia e la conclusione del conflitto con l’Impero Austro-Ungarico. Da quest’anno una nuova legge, approvata il 1° marzo 2024, la dichiara “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”, esaltando, così, il ruolo fondamentale delle Forze armate nella difesa della patria e nella sicurezza internazionale. Per celebrare la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate “le istituzioni nazionali, regionali e locali e gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nel rispetto dell’ autonomia scolastica, possono promuovere e organizzare cerimonie, eventi, incontri, conferenze storiche, mostre fotografiche e testimonianze sui temi dell’Unità nazionale, della difesa della Patria, nonché sul ruolo delle Forze armate nell’ordinamento della Repubblica, anche con riferimento alle specificità storiche e territoriali” [art. 2, comma 1, l. 1° marzo 2024, n. 27].
Tali celebrazioni rappresentano un ulteriore avanzamento rispetto al processo di “normalizzazione della guerra” e di marginalizzazione della cultura della pace, l’ennesima narrazione retorica, militarista, falsa e mistificata, che tace sulla violenza, sulle distruzioni, sul sangue, sulle morti di quella guerra e di tutte le guerre, ne occulta gli orrori e i genocidi, presenta gli eserciti come forze umanitarie, lo scontro bellico come inevitabile, le spese militari come necessarie per la sicurezza e la difesa, l’arruolamento dei giovani come tributo all’amor di patria.
«Ho pietà di coloro che l’amore di sé lega alla patria; la patria è soltanto un campo di tende in un deserto di sassi» [T. Terzani].
Si prospetta, dunque, un 4 novembre all’insegna del nazionalismo, veicolato nelle scuole attraverso la retorica del compimento dell’unità nazionale, e del militarismo, quale occasione per esaltare il passato bellicista, e con esso il presente, proprio nel momento in cui lo spettro di una guerra totale appare all’orizzonte.
Occorre, allora, ribaltare questa narrazione, indagare i fatti storici per sottrarli alla retorica militarista, ricordando le decimazioni, le condizioni disumane dei militari nelle trincee, la diffusa opposizione di tanti soldati verso i comandi militari, che esitò numerosi episodi di diserzione e renitenza alla leva con conseguenti condanne nei tribunali militari e decimazioni al fronte: circa 870 mila denunciati, 350 mila processi celebrati, 170 mila condanne eseguite.
Il 4 novembre è un giorno di lutto, da dedicare alla memoria e alla riflessione, ma è anche il momento dell’indignazione sia per i dieci milioni di morti della Prima guerra mondiale sia per le vittime di tutte le guerre.
È necessario affermare questa verità, contro la propaganda militarista e nazionalista che trova ovunque espressione, soprattutto oggi, in un mondo lacerato da numerosi conflitti: a Gaza le vittime dell’offensiva israeliana hanno raggiunto i 42.000 morti, compresi donne e bambini, in Ucraina, in due anni, un milione tra morti e feriti su entrambi i fronti.
La guerra, qualsiasi guerra, è solo morte e distruzione.
La guerra non ammette vincitori.
Per queste ragioni come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università invitiamo gli studenti e le studentesse, le famiglie , il personale scolastico docente a promuovere iniziative per contestare l’imperante narrazione bellicista e condannare l’esaltazione acritica delle idee di patria, difesa e sicurezza sempre più dilaganti, sempre più preoccupanti.
Ci auguriamo che questa giornata sia una tappa sulla strada di una più grande opposizione popolare e internazionale alle guerre, che è necessario e urgente costruire se non vogliamo che siano distrutte le nostre vite, quelle dei nostri studenti e figli e la terra in cui abitiamo.
«Niente metterà fine alla guerra a meno che i popoli stessi non si rifiutino di entrare in guerra» [Albert Einstein].
PRESIDIO lunedì 4 novembre ore 17.00 davanti la Leonardo spa
via Villagrazia n. 79 alla Guadagna – PALERMO
* qui la pagina FB dell’Osservatorio Nomili Sicilia
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