Con la sentenza n. 153/2023, pubblicata lo scorso 25 ottobre, la Sezione Lavoro della Corte di Appello di Perugia ha accolto il ricorso patrocinato dai COBAS Scuola e annullato, dichiarandole illegittime, tutte e cinque sanzioni irrogate serialmente dalla dirigente scolastica protempore dell’ITT Allievi da Sangallo di Terni che tra il gennaio 2016 e il febbraio 2018 ha illegittimamente sospeso dal servizio e dallo stipendio un docente per un totale di sette giorni.
La Corte d’Appello di Perugia ha inoltre condannato il Ministero dell’Istruzione a rifondere all’”appellante le spese di entrambi i gradi di giudizio, liquidate per compenso professionale, in 3.700 € quanto al primo grado e 3.500 € quanto al grado di appello; in ciascun grado oltre a IVA e contributo ex art. 11della legge 576/1980, e oltre al rimborso delle spese generali pari al 15% liquidato”.
Una sentenza che è una vittoria a tutto tondo per i diritti e la libertà di insegnamento di tutti i docenti ed è pesantissima per la controparte anche a livello economico, visto che condanna il Ministero dell’istruzione a rifondere oltre 10.000€ di spese all’appellante.
Come sindacato COBAS della Scuola chiediamo di segnalare la questione alla Corte dei Conti per intervenire su chi, in maniera continuativa e seriale, si è comportato illegittimamente ed ha continuato a farlo anche dopo le importanti sentenze della Corte di Cassazione che determinavano la mancata competenza disciplinare dei dirigenti scolastici riguardo alle sanzioni di sospensione dei docenti.
In attesa delle motivazioni possiamo comunque affermare che questa sentenza rappresenta una vittoria importantissima per chi, in questi anni, ha lavorato e lottato per la scuola come bene comune, come comunità educante e non come azienda gestita con il metodo del bastone e della carota dai cosiddetti “presidi sceriffi”. Alcuni dirigenti hanno utilizzato strumentalmente il loro incarico per sanzionare a raffica chi rappresentava un’altra idea e un’altra pratica di scuola, quella della Costituzione, mentre non avevano alcuna competenza disciplinare ed erano loro che violavano la legge.
Come Comitati di Base della Scuola abbiamo sempre tutelato tutti i docenti ed ATA nelle loro battaglie in difesa dei diritti dei lavoratori e a tutela della scuola pubblica: un bene comune sotto attacco da oltre venti anni da logiche neoliberiste che, attraverso governi bipartisan e spesso con l’accordo con i sindacati di Stato, hanno cercato in molti modi tagliare e destrutturare quella comunità educante che aveva al centro processi di soggettivazione critica dei discenti, tentando di sostituirli con modelli aziendali ed economicisti, funzionali all’addestramento di competenti ed acefali lavoratori precari, come richiesto dall’OCSE.
I docenti che hanno subito sanzioni e intimidazioni da parte dei dirigenti scolastici devono sapere che erano tutte assolutamente illegittime, frutto di un rapporto di potere intossicato da dinamiche che non dovrebbero appartenere al mondo della scuola ed è necessario attivare ricorsi per cancellare tutte le sanzioni illegittime irrogate dai dirigenti scolastici.
Per questo li invitiamo a rivolgersi alle nostre sedi.
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