La manifestazione cittadina contro la “scuola della miseria” in cui Gelmini, Tremonti & soci ci hanno fatto piombare è tra le proposte che abbiamo presentato all’assemblea del 1° settembre e rilancia – dopo lo sciopero degli scrutini – la nostra campagna in difesa della scuola pubblica con iniziative “DENTRO” le scuole (rifiutare ore in più oltre quelle obbligatorie per non sottrarre ore ai precari; non accettare alunni delle altre classi quando è assente il titolare per l’immediata assunzione dei supplenti; verificare la capienza e la sicurezza dei locali in cui siamo costretti a lavorare) e “FUORI” le scuole (presidi davanti le scuole per sensibilizzare i colleghi meno attenti; volantinaggi per ricordare a tutti i cittadini distratti dal teatrino della politica i veri e gravi problemi della scuola; manifestazioni e presidi cittadini per dimostrare la nostra opposizione contro lo smantellamento della scuola pubblica).
La manifestazione è indetta contro i tagli della Gelmini che hanno messo in ginocchio la scuola pubblica, trasformando i precari in disoccupati, rendendo impossibile il compito di Ata e docenti rimasti nelle scuole e, conseguentemente, peggiorando la qualità complessiva della formazione di alunni e studenti.
Infatti, oltre le migliaia di licenziamenti di precari mascherati con la mancata disponibilità dei posti, con gli ulteriori tagli di questo anno scolastico:
– aumentano docenti e Ata soprannumerari trasferiti d’ufficio
– aumentano le cattedre orario su più scuole
– diminuisce il “tempo pieno” nella scuola elementare e il “tempo prolungato” alla media
– diminuiscono le ore di insegnamento anche nella scuola superiore
– scompaiono le compresenze
– si svuotano le segreterie
– diminuisce pulizia e sorveglianza nelle scuola.
Questa è anche un’altra occasione per manifestare contro un ministro e un governo che hanno usato ripetutamente parole offensive nei riguardi del personale della scuola (in particolare per i precari) e contro una classe dirigente (locale e nazionale) incapace di dare risposte serie ai problemi della scuola e al disagio (non solo economico) dei precari.
Filed under: Senza categoria |
Rispondi